“Affari abusivi” su seconde case. Indagate cinque agenzie immobiliari dell’Altopiano
Si proponevano come intermediari tra i proprietari di seconde case e potenziali “affittuari” temporanei ma senza possederne i requisiti di legge e creando così una distorsione del mercato. Su questa base d’indagine cinque imprese che operano nel settore immobiliare sono finite sotto l’attenta lente d’ingrandimento della Guardia di finanza di Asiago, che ha comminato loro sanzioni per 125 mila euro e un’ipotesi di illecito di rilevanza penale in caso di ripetizione delle condotte irregolari.
L’operazione denominata con un apprezzabile gioco di parole “Alto locati” si è conclusa nei giorni scorsi per la parte dedicata all’indagine e la trascrizione nel registro degli indagati dei nominativi dei titolati della “cinquina” di agenzie. Un’attività sorta a metà del 2020 in contrasto al fenomeno – peraltro diffuso e ben noto – dell’esercizio abusivo dell’attività di intermediazione immobiliare.
In pratica, queste società d’affari preposte principalmente alla compravendita di immobili in territorio altopianese si erano dedicata nei mesi scorsi all’altrettanto fruttuosa opera di “ponte” tra proprietari di abitazioni site in più comuni della zona – Asiago, Roana e Gallio in particolare – e privati desiderosi di affittare per un periodo di tempo limitato un alloggio da quelle parti. Condotta professionale non consentita secondo la normativa vigente che regola le intermediazioni, in assenza di particolari requisiti, con sanzioni tra i 7.500 e i 15 mila euro tra l’altro inasprite di recente come rivelano i finanzieri del comando provinciale.
In caso di recidiva, inoltre, alle multe e alle reprimenda la questione assume rilevanza di natura penale. Sono state stimate dopo un conteggio in alcune migliaia le abitazioni adibite a seconda abitazione “messe in palio” e disponibili per essere locate a terze persone. Con puntuale pubblicizzazione in bacheche virtuali on line visibili ai potenziali acquirenti ma anche ovviamente a chi stava indagando su potenziali abusi. Proprio nella scorsa stagione estiva il fenomeno ha avuto un suo picco – si ricorderà della fase in cui sull’Altopiano si riscontravano hotel semivuoti e nel contempo era impossibile trovare un alloggio libero -, in corrispondenza con le limitazioni imposti dalle regole legate all’emergenza sanitaria.
Come confermano le Fiamme Gialle in una nota alla stampa, si è assistito in quel periodo post lockdown a una “consistente occupazione delle seconde abitazioni in forma di alloggio, da parte di turisti, cagionando, in tal modo, una ridotta adesione alle offerte proposte dalle strutture ricettive professionalmente organizzate”. A ciascuna delle cinque agenzie – le cui denominazioni e generalità dei titolari al momento non sono rese note – è stato contestato l’esercizio abusivo dell’attività di intermediazione immobiliare, in violazione degli artt. 2 della Legge 39/89 e 73 del D.Lgs. 59/10. Dovranno pagare, salvo ricorsi, 25 mila euro ciascuna. Si tratta di una nuova operazione portata a termine dalla Guardia di Finanza di Asiago che farà probabilmente discutere, così come avvenuto in occasione del caso sollevato lo scorso autunno su badanti e colf “incuranti” dei contributi da versare al fisco.