Guardia di Finanza scova 40 vicentini che “marciavano” sui contributi Covid per 1,3 milioni
I fondi speciali erogati come “contributi Covid” ai percettori che si autodichiaravano – in alcuni casi tutt’ora – in difficoltà economiche non sempre sono finiti nelle tasche di chi ne aveva affettivamente bisogno. Nemmeno il Vicentino si sottrae a questa condotta dannosa per le casse pubbliche oltre che scorretta, visto che le recenti indagini portate a termine dai finanzieri del comando provinciale hanno portato a stanare (per ora) 40 cittadini vicentini. Si sarebbero intascati 1,3 milioni di euro mentendo sulle reali condizioni economiche e necessità, su un totale di 106 milioni destinati alla nostra provincia.
I dati si riferiscono all’anno 2021, dopo il rifinanziamento da parte dello Stato dei contributi previsti nel primo ciclo di pandemia. In parecchi casi riscontrati dalle Fiamme Gialle beriche i cali di fatturato lamentati da alcuni imprenditori autonomi e in buona parte del settore agrario non corrispondevano alla realtà dei fatti, e quindi le misure di sostegno alla liquidità in particolare di piccole e medie imprese non dovevano essere richiesti nè incamerati.
I controlli hanno interessato tutto il territorio della provincia, compresa la città capoluogo e i principali comuni: Bassano del Grappa, Schio, Thiene, Asiago, Marostica, Rosà, Cornedo Vicentino, Dueville, Sandrigo, Altavilla Vicentina, Caldogno, Malo, Cassola, Rossano Veneto, Arcugnano e Sarcedo. In particolare, a Vicenza, i militari della GdF hanno denunciato la titolare di una ditta individuale attiva nel commercio di mobili usati e oggetti di antiquariato che ha indebitamente percepito contributi per 36 mila euro. Sempre a Vicenza denunciata un’impresa attiva nel commercio all’ingrosso, per oltre 68 mila euro di fondi non spettanti. Una terza operazione nello stesso territorio a portato a mettere in discussione 300 mila euro presi da un’azienda attraverso dichiarazioni risultate fittizie, allo scopo di finanziare una diversa società controllata.
Passando in provincia, a Rosà 42 mila euro indebitamente incassati sono sotto inchiesta in una ditta di lavorazione metalli, dove il titolare è stato denunciato. Lo stesso vale per una responsabile di un’attività di ristorazione, che aveva attinto a 30.500 euro nonostante la stessa fosse stata di fatto chiusa nel mese di agosto del 2019 secondo i finanzieri incaricati dei controlli, quindi circa 6 mesi prima dell’arrivo dell’epidemia di Covid-19. A Malo guai con il fisco anche per un imprenditore del legno, che non aveva titolo di richiedere i 34.500 effettivamente incamerati. Nella stessa cittadina dell’Altovicentino anche un distributore di servizi di volantinaggio dovrà restituire 7.600 euro ottenuti, oltre ad affrontare la trafila giudiziaria dopo la denuncia al pari di tutti gli altri casi sotto esame. Stesse dinamiche per il titolare di un bar (6.300 euro) e altri caso minori sotto la soglia dei 4 mila euro per i quali i finanziari della compagnia di Schio hanno emesso delle sanzioni amministrative in luogo delle denunce in tribunale.
I finanzieri di Bassano hanno, poi, scoperto che il titolare di una locale gelateria, attivo nel settore dell’interpretariato e delle traduzioni a Marostica, ha complessivamente beneficiato di contributi non spettanti per oltre 32.500 euro, dei quali quasi 20.600 euro ottenuti nell’ambito delle lingue straniere. Nel commercio di autoveicoli sotto esame i 30 mila euro incassati da un venditore locale, stessa cifra per un’agenzia di intermediazione di immobili, dove il rappresentante legale aveva omesso parte dei ricavi del suo lavoro.
I Finanzieri della tenenza di Asiago hanno invece denunciato un imprenditore attivo nel commercio all’ingrosso di legname per aver percepito contributi non spettanti per oltre 11.500 euro oltre a far lice su un finanziamento di 25 mila euro poi utilizzando per spese personali prelevando al bancomat e oltre 4 mila in un night club. A Thiene e dintorni sono le 6 imprese del comprensorio “pizzicate”: si tratta di aziende rispettivamente operanti nella fabbricazione di rivestimenti per pavimenti e tende, del design moda e industriale, dell’installazione condizionatori, della ristorazione e dell’ingrosso di abbigliamento, della fabbricazione di componentistiche di macchinari e, infine, della fabbricazione di oggetti di gioielleria e oreficeria.