L’uscita di caccia di padre e figlio rischia di finire in tragedia. “Impallinato” il più giovane
Il padre spara verso una preda tra i boschi dell’Altopiano dei Sette Comuni, ma colpisce di striscio al tronco il figlio 25enne che lo accompagna ieri nella battuta di caccia. Ferendolo, in maniera non preoccupante per l’incolumità del giovane, ma comunque con la necessità di ricorrere a cure ospedaliere, facendo divenire l’evento accidentale un fatto di cronaca.
L’episodio, che risale alla prima mattinata di ieri e viene riportato dalle testate locali, vede come malcapitati protagonisti due cittadini di Asiago, tra loro genitore e figlio, di 61 e 25 anni di età. Con loro anche un cane, non rimasto coinvolto.
Oltre alla famiglia, i due condividono la passione per l’attività venatoria, come ieri, quando insieme erano usciti prima dell’alba per dirigersi nelle foreste vicine al cimitero sacro del Barenthal. Da questa zona di montagna è scattato l’allarme, dopo la fucilata partita non per errore a quanto sembra, perché diretta ad un animale selvatico non meglio precisato, ma per cause da accertare con la rosata di pallini a colpire il 25enne, per errore. Viste le circostanze, probabilmente il cacciatore meno esperto si trovava in traiettoria di tiro, forse rimasto nascosto nella vegetazione. Il padre lo avrebbe allora caricato in auto, poco lontana rispetto lo scenario dell’incidente: il figlio dolorante è rimasto vigile, trasportato subito al polo clinico altopianese e poi trasferito al San Bassiano dove rimane sotto osservazione.
Toccherà ai Carabinieri della stazione di Asiago, interessatisi della vicenda recente una volta avvenuto il ricovero in pronto soccorso per le medicazioni andate a buon fine, far luce sulla vicenda, che potrebbe non risolversi “in famiglia”, ma sfociare – è un’ipotesi ad oggi -nel reato di lesioni colpose come atto formale dovuto. Per il ragazzo saranno necessari accertamenti mirati per escludere altre complicazioni, come ad esempio delle infezioni da scongiurare, ma per sua fortuna non sono stati coinvolti organi vitali e la disavventura non dovrebbe comportare conseguenze fisiche di lunga durata.