Reddito di cittadinanza senza titolo: Fiamme Gialle recuperano 60 mila euro da 7 furbetti
La guardia di finanza provinciale di Vicenza ha individuato 7 diverse posizioni irregolari, distinte tra loro, in merito al reddito di cittadinanza illecitamente percepito. Si tratta di (presunti per ora) furbetti che non avevano titolo a richiedere e ottenere il sussidio statale e che finora avevano incassato in tutto poco meno di 60 mila euro. Le iniziali degli indagati non sono state rese note finora.
Le indagini tutt’ora in corso delle Fiamme Gialle vicentine hanno permesso di scovare le condotte illecite di cittadini vicentini sparsi dal capoluogo berico all’Altopiano dei 7 Comuni, per i quali è stato richiesto all’Inps il blocco immediato dell’erogazione, in attesa di avviare le procedure di recupero delle somme indebitamente incassate.
Per la precisione di stratta di erogazioni complessive pari a 57.778 euro, risalenti ai mesi scorsi del 2020 in corrispondenza dello “scoppio” dell’epidemia. L’azione dei finanzieri è stata portata in campo in tutto il territorio, con la volontà di contrastare il fenomeno – miserabile – di quella che viene definita come “indebita percezione di fondi”, ai danni dello Stato, della collettività e altrimenti utilizzabili in altre necessità sociali. I comuni in cui sono state “pizzicate” finora le posizione irregolari sono Vicenza (sollo sulla carta), Grumolo delle Abbadesse, Sossano, Breganze, Asiago e Roana.
Spicca il caso contestato a Grumolo, dove l’effettivo nominativo indicato era in realtà legale rappresentante di una Srl attiva nel settore immobiliare e, inoltre, socio di un’impresa nel campo dei servizi per il benessere. Insomma, un imprenditore tutt’altro che privo di attività economiche potenzialmente redditizie. Al pari dei familiari, risultati anch’essi titolari o soci di altre imprese commerciali. I contributi intascati senza titolo ammonterebbero quindi a 16 mila euro, finora non restituiti e su cui le Fiamme Gialle potrebbero farsi rivalere con una proposta di sequestro preventivo di beni.
Altro caso al limite del beffardo quello di un cittadino originario del Bangladesh, dapprima residente in Sossano, ma in realtà emigrato in Gran Bretagna. Il tutto, senza comunicare come d’obbligo il cambio di residenza effettivo, continuando a incassare le somme elargite dal sistema di previdenza sociale: in tutto 7 mila euro. Negli altri casi “scoperchiati” sono state riscontrate irregolarità per quanto riguarda le informazioni non veritiere contenute nelle autocertificazioni presentati all’istituto nazionale. Per quanto riguarda gli altopianesi coinvolti si tratta di due effettivi residenti ad Asiago e Roana e un dimorante (originario di Vicenza), non collegato tra loro: la somma da recuperare dal trio ammonta a circa 25 mila euro mentre a Breganze un soggetto singolo dovrà restituire i restanti 10 mila.