Domani l’escursione lungo la via millenaria verso l’Altopiano: “Oltre 5mila ore per riscoprire la storia”

La storia millenaria della nostra terra che ritorna alla luce grazie alla dedizione e alla forza del volontariato. Sarà l’inaugurazione della pozza della Kostelaba, in località Joch al confine tra il comune di Cogollo e quello di Roana, l’evento clou del raduno regionale del Veneto della Federazione Italiana Escursionismo (Fie) in programma domenica 6 ottobre sull’Altopiano dei Sette Comuni. La pozza è stata ripristinata dall’associazione “Montagne e Solidarietà Aps” grazie anche al contributo economico del Bando Ambiente 2022 della Fie stessa, che ha a sua volta delegato a Montagne e Solidarietà l’organizzazione del raduno annuale, un esempio di collaborazione virtuosa.

La giornata prevede due escursioni in contemporanea: una prima, guidata da Tarcisio Bellò, presidente di Montagne e Solidarietà, e da Omero Stefano Capraro, partirà da Mosson per percorrere fino alla pozza il tracciato Cai 666, ovvero l’Antica Strada del Costo, il più antico collegamento tra la pianura ed Asiago, capoluogo dei Siben Komoine cimbri. Una strada millenaria che “Montagne e Solidarietà” in sei anni di lavoro ha riportato alla luce con un certosino lavoro dal sapore archeologico, scoprendo tratti lastricati di rara bellezza. La seconda escursione avrà inizio invece da Treschè Conca e consisterà in un giro ad anello inedito, la prima parte del quale su un sentiero comunale ormai dismesso, che i volontari di “Montagne e Solidarietà” hanno rintracciato dopo un attento studio di mappe e diversi sopralluoghi: “Abbiamo individuato tra le lottizzazioni del centro – spiega Giorgio Spiller, decano dell’associazione – un pertugio che porta in Val Caena, guidati dalle stoan platten superstiti nel bosco che ha sommerso i pascoli. L’abbiamo ripulito da ortiche e rovi per restituirlo ai viandanti, un’ulteriore opportunità da offrire ai turisti che vogliono conoscere il vero genius loci dell’Altopiano”.

I lavori attorno alla pozza della Kostelaba

I circa 130 partecipanti alle due escursioni, tra cui anche il presidente regionale Fie Ivo Callegari e il presidente federale Massimo Mandelli, si incontreranno infine alla pozza della Kostelaba, dove verranno presentati i lavori di recupero: “Dopo la pulizia del sedime intasato da ramaglie e altro – racconta Omero Stefano Capraro, tra i promotori dell’intervento realizzato con ruspe e a forza di braccia – abbiamo raddrizzato le stoan platten, le caratteristiche lastre calcaree che ricamano l’Altopiano, sostituendo quelle distrutte con altre locali della stessa tipologia, nulla a che fare con quelle di serie importate dalla Lessinia”. Obiettivo dichiarato, quello di ridare dignità e valore a luoghi iconici del paesaggio e identitari per le comunità che vi abitano. Le pozze d’alpeggio, un tempo molto diffuse e fondamentali in un terreno carsico come quello altopianese, venivano utilizzate per l’abbeveraggio del bestiame ma anche per il bucato, la “lissia”, bucando durante l’inverno la superficie ghiacciate, all’occasione anche improvvisate piste da pattinaggio. Sono in progressiva dismissione ma in quanto habitat di biodiversità sono importanti da preservare: “Montagne e Solidarietà” si è già fatta carico del ripristino della pozza del Janoth, sempre lungo l’Antica Strada del Costo, al Rautele nei pressi di Contrà Roncalto al confine di Asiago, inaugurata nel 2022 con un intervento ancora più impegnativo di impermeabilizzazione del fondo con argilla e foglie di faggio battute a mano, come da tradizione, e di ricostruzione del muretto a secco circostante.

La bellezza del sentiero che da Mosson sale verso l’Altopiano, recuperato grazie ad una lunga opera di lavoro manuale dei volontari

Un recupero, quello dell’Antica Strada del Costo, che ha richiesto 5240 ore di lavoro da aprile 2018 ad agosto 2024, con l’aiuto anche di richiedenti asilo ospitati a Cesuna, e un investimento di 13.536 euro grazie anche al contributo di vari sponsor tra cui la Provincia di Vicenza, Avvi Studio Associato, Caseificio Pennar Asiago e ReteGasVi.
Il Gruppo Veneto Fie riunisce 29 associazioni e più di 1800 associati e garantisce la copertura assicurativa nelle attività di escursione, manutenzione e ripristino sentieri: “Da tre anni vi fa parte anche Montagne e Solidarietà – sottolinea Tarcisio Bellò – quest’anno abbiamo registrato ben 130 iscritti all’associazione e un totale di 635 partecipanti nelle 35 escursioni realizzate finora. Con le generose donazioni liberali per escursioni, eventi, iniziative e proventi vari l’associazione ha potuto sostenere anche il progetto del Cristina Castagna Center, inaugurato in agosto, per lo sviluppo dell’economia di una vallata pakistana che ora sta muovendo anche la cooperazione italiana in Pakistan”.
L’auspicio è che altre realtà del territorio mutuino il modello di “Montagne e Solidarietà” e si attivino nel recupero e nella valorizzazione di quelle reti di percorsi dismessi che costituiscono quei patrimoni in cammino, tema anche dei recenti European Heritage Days.