L’escursione tra i monti “di casa” finisce in tragedia: malore killer per un altopianese
Una domenica serena da trascorrere tra le meraviglie naturali dell’Altopiano di Asiago si è invece chiusa in lacrime, ieri sera, per una famiglia di Canove di Roana. Proprio sui monti di casa, che il gruppo aveva scelto come meta di una gita in giornata, poco lontano dalla propria residenza. Famiglia che da stanotte sta affrontando il lutto per la perdita di un uomo di 68 anni, deceduto mentre era impegnato in un’escursione verso un bivacco poco frequentato ma ben conosciuto da molti altopianesi.
A sorprenderlo intorno alle 18 di domenica, mentre era sulla via del rientro verso casa dalla località “Casara Basa Senocio” non lontano da malga Galmarara, sarebbe stato un malore improvviso che ne ha provocato l’arresto cardiaco e, purtroppo, la conseguente morte senza dubbio per cause naturali.
Per Giovanni Strazzabosco – questo il nome della vittima riportato oggi dalle edizioni locali – l’epilogo è stato poco più di un attimo. Il tempo di chiedere aiuto dopo una forte fitta al petto e la perdita di equilibrio, mentre i parenti a lui vicini accorrevano per prestargli soccorso mentre altri si affrettavano a lanciare la richiesta di intervento. Tutti hanno fatto il possibile negli istanti susseguenti al malore annunciato solo da un gemito, senza alcun’altra avvisaglia precedente, praticando le manovre di rianimazione cardiopolmonare secondo i protocolli salvavita di emergenza, in attesa del sopraggiungere del personale medico sanitario del Suem 118 e di una pattuglia di carabinieri forestali.
Sul posto anche una squadra del soccorso alpino con un medico dell’equipaggio, che ha proseguito a lungo nei tentativi di ripristinare il battito cardiaco, rimasto però troppo flebile fino a dover arrendersi all’evidenza del decesso, di fronte alla comprensibile disperazione di chi lo accompagnava nella gita domenicale. Una volta constatata la morte del 68enne, gli stessi volontari del corpo di soccorso di montagna si sono adoperati per trasportare la salma fino alla prima strada percorribile da veicoli a motore, a bordo di una barella. Ad attenderli, c’era un veicolo di un’agenzia funebre altopianese a cui è stata infine affidata, mentre i familiari si sono stretti l’un l’altro prima di far rientro a casa.
Il gruppo stava trascorrendo gli ultimi sgoccioli della domenica all’aria aperta in una località in quota relativamente fuori mano rispetto agli itinerari turistici percorsi da visitatori dell’Altopiano dei Sette Comuni. Trattandosi di gente del posto, abitanti della frazione di Canove in particolare, si erano ritagliati una giornata di relax per un picnic in prossimità della zona del bivacco, a circa 1.200 metri di altitudine. Finita come nessuno poteva aspettarsi.