Nell’anfiteatro naturale torna in scena il Fauno irriverente di Giorgio Spiller
Torna sull’Altopiano dei Sette Comuni lo Zanni di Giorgio Spiller, con lo spettacolo a ingresso libero “L’après-midi di un Fauno e uno Zanni“, in programma domenica 22 settembre alle 15 al Teatro del Bel Calcare a Cesuna. Il monologo, scritto dall’artista altopianese in un dialetto veneto intriso di suggestioni, rievoca tra sogno e sberleffo la creazione dei costumi che quasi mezzo secolo fa hanno portato scompiglio nel rinato Carnevale di Venezia, sfidando il comune senso del pudore e l’autorità costituita.
A rivestire i panni dello Zanni sarà Tullia Dalle Carbonare, giovane attrice e mascheraia allieva del maestro Stefano Perocco di Meduna, con cui ha partecipato al festival “Be Popular” organizzato da Stivalaccio Teatro a Vicenza. “Zanni è un personaggio dissacrante e dionisiaco che usa parole aspre e grasse per raccontare un passato fatto di studio, sperimentazione e provocazione”, spiega Tullia. I flauti di Federica Lotti, musicista di fama internazionale reduce da una tournèe, creeranno una quinta sonora con una selezione di brani classici e contemporanei di ispirazione panica e raffinata sensualità: Claude Debussy, Corrado Pasquotti e Claudio Ambrosini, “per vivere in perfetta simbiosi tra Natura e libertà del corpo e del pensiero”, come precisa la flautista.
“Sono passati più di quarant’anni, ma lo Zanni è fissato con Venedighe, Venigia – continua Spiller – come faccio a spiegargli che la città non è più la stessa? Meglio stare a Cesuna…” . Ma anche l’Altopiano è cambiato, un tempo, quando pascoli e coltivazioni erano ben curati, brucati e falciati, nelle praterie dei Sette Comuni emergevano come castelli incantati gli scrozzi, i knötele, gli anfiteatri calcarei e le città di roccia. In alcuni di questi luoghi appartati in prossimità dei villaggi tra grotte e forre si sedimentavano le leggende. Ora solo nella Kugola di Cesuna esiste ancora una località accessibile dedicata alle Tzeleghen Baiblen, un anfiteatro con due grotte in un pascolo ancora calpestato da una mandria di mucche, così come spiega l’eclettico autore: “Lì, nei terreni di famiglia, ho cominciato a scavare come un forsennato e ho scoperto sotto ai miei piedi un’antica cava di stoan platten: un teatro, un teatro fatto in casa che si perde per strada, un teatro lungo una vita. Un teatro vissuto sotto la pelle, smascherato sotto un cotico d’erba per nutrire la sua natura divina dalla zampa caprina”, spiega l’artista che di questa attività archeologica ha fatto una sorta di missione, recuperando con il suo gruppo di Montagne e Solidarietà anche il tracciato dell’Antica Strada del Costo, tra Mosson e Asiago, con i suoi preziosi tratti salizadi e le sue pozze d’alpeggio, restituendo così alla comunità spazi identitari e sacri, “la nostra Ercolano”, scherza Spiller.
Nel Bel Calcare, raggiungibile a piedi su uno sterrato dal cimitero di Cesuna , andrà in scena dunque lo Zanni, “prima che mi scappi – sorride – mi sa che dovrò rassegnarmi a riportarlo a Venugia”.