Regione, al via la privatizzazione dell’istituto di Mezzaselva. Guarda: “Lanciata una petizione”
“Questa emergenza da Covid-19 non ha insegnato nulla. Appena si può privatizzare si privatizza. In Veneto è così negli ultimi vent’anni. Così rischia l’Istituto di Mezzaselva di Roana. Ai cittadini dell’Altopiano di Asiago chiedo: rimarrete inermi di fronte a questo scippo?”.
Così la consigliera regionale Cristina Guarda (Civica per il Veneto) e componente del Coordinamento Veneto2020, che aggiunge: “Sto lanciando in questi giorni, una mobilitazione contro la messa in vendita da parte della Regione del Veneto, dell’Istituto di Mezzaselva di Roana. Per esprimere il proprio disappunto circa questa privatizzazione basterà mandare una mail a scrivimi@cristinaguarda.it. Porterò le mail in Consiglio regionale del Veneto. Sono stanca di decisioni prese dall’alto senza consultare le comunità coinvolte. Cosa ne pensano i sindaci dell’Altopiano dei Sette Comuni? Si vuole togliere dal sistema socio sanitario – spiega la consigliera – una struttura che ha dato, e poteva dare tanto, a livello di riabilitazione e sostegno, anche sociale, alle famiglie del territorio”.
“Un territorio carente, a causa dei continui tagli – ricorda la consigliera – a partire dall’ex presidente della Regione Giancarlo Galan, fino ai giorni nostri, con il presidente Luca Zaia. Questa struttura ha segnato la storia Altopiano dei Sette Comuni, conosciuto anche con il nome Altopiano di Asiago, con una Regione che ha investito all’inizio degli anni 2000, ben 22 miliardi di lire, per ristrutturare completamente, non solo ci sono cittadini che, in questi anni, hanno promosso progetti per rilanciare la struttura, pensando anche alle opportunità occupazionali”.
La realizzazione dell’istituto elioterapico riabilitativo di Mezzaselva risale agli anni ’30. Dopo anni di intensa attività, l’allora Ulss 3 ne era entrata in possesso nel 1995 e il centro era stato poi chiuso a fine 2002, quando le attività della struttura complessa di medicina fisica e riabilitativa erano state trasferite all’ospedale di Asiago. Nel 2012 l’Ulss stessa aveva stipulato un protocollo d’intesa con la Società Progetto 33 Srl, che lo aveva preso in locazione con l’intento di farne un centro di riabilitazione specializzato in convenzione con la Regione, a cui sarebbe stato dato il nome di Nirem. Sembra si stessero per avviare anche i bandi per l’assunzione di personale ma in realtà l’attività non è mai partita. Nel maggio 2019 il commissario della nuova Ulss 7 Pedemontana aveva quindi chiesto l’autorizzazione alla vendita dell’intera struttura, poiché il bene risultava da tempo dismesso dalla funzione ospedaliera ed era quindi stato declassato a “bene disponibile non più strumentale all’espletamento delle attività istituzionali aziendali”.
La decisione di autorizzare l’Ulss 7 Pedemontana all’alienare era stata quindi approvata il 9 gennaio scorso dalla Quinta Commissione consiliare permanente della Regione: via libera, a maggioranza, senza voti contrari. L’ok definitivo della Regione era avvenuto lo scorso 21 aprile con il passaggio in Giunta Regionale. L’Ulss 7 Pedemontana ha già effettuato una perizia di stima, che ha fissato il suo valore in 3 milioni e 791 mila euro: la vendita riguarda sia l’immobile principale che quelli secondari, a esclusione del terreno boschivo circostante.
“L’episodio della messa in vendita della struttura di Mezzaselva di Roana – secondo Cristina Guarda – è solo l’ultimo capitolo, di una serie di trascuratezze di cui la Regione del Veneto, si è resa responsabile negli ultimi anni. L’Altopiano dei Sette Comuni, è un territorio accogliente e amato dai veneti, ma troppo spesso dimenticato dalla Lega Veneta per molti aspetti: dalla presenza dei lupi, ad un piano ad hoc per il turismo, allo spopolamento, fino alle delicate questioni che toccano la sanità del territorio, con il pericolo di far pagare un prezzo troppo alto per un territorio così importante. Quando smetteranno di approfittare degli elettori ed inizieranno a fare?”.