Manovale in “nero” nel cantiere in Altopiano: sanzioni e denuncia per il datore di lavoro
Una ditta di costruzioni e lavori edilizi a conduzione individuale con sede in Lombardia è indagata dai finanzieri della Tenenza di Asiago come esito di un controllo avvenuto in un cantiere privato di Rotzo, uno dei paesi che sorgono sull’Altopiano dei Sette Comuni. Nel dettaglio, i membri della GdF locale hanno trovato all’opera due manovali, entrambi di origini nordafricane, dei quali uno privo del permesso di soggiorno e impiegato “in nero” in barba alle regole sui contratti di lavoro e alle normative sulla sicurezza.
Alla luce degli approfonditi accertamenti eseguiti, e dopo aver accertato la buona fede del committente dei lavori affidati all’impresa edile di Cinisello Balsamo (Milano), le Fiamme Gialle asiaghesi hanno denunciato il dipendente alla Procura della Repubblica di Vicenza per ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato, ai sensi dell’art. 10 bis del Testo Unico dell’Immigrazione. Si tratta di un cittadino egiziano, nazionalità condivisa con l’altro laboratore risultato invece in regola.
Una seconda e analoga notifica di denuncia in Procura a Vicenza viene emessa nei confronti del datore di lavoro per aver occupato alle proprie dipendenze il cittadino straniero (extra UE), irregolare sul territorio nazionale e del tutto privo di un permesso di soggiorno per lavoro subordinato, in violazione dell’art. 22, comma 12 del Testo unico sull’immigrazione. Inoltre i finanzieri hanno proposto all’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Vicenza la sospensione dell’attività dell’impresa edile, ai sensi dell’art. 14 del D.Lgs. 81/2008.
L’operazione compiuta a metà novembre sull’Altopiano aggiorna i dati sul lavoro sommerso nella nostra provincia, citando ovviamente solo quei casi accertati in seguito ai controlli accertati. Sono circa 1.400 i lavoratori irregolari/in nero individuati dalle Fiamme Gialle di Vicenza e e provincia dall’inizio del 2023, mentre sono 115 i datori di lavoro verbalizzati; eseguite 75 sospensioni di attività per violazioni in materia e irrogate sanzioni pecuniarie per centinaia di migliaia di euro.
“L’attività della Guardia di Finanza – si legge nella nota a margine dell’operazione portata a termine nei giorni scorsi – s’inquadra nella più ampia azione di contrasto all’economia sommersa che rappresenta una piaga per l’intero sistema economico. Questo perché sottrae risorse all’erario, mina gli interessi dei lavoratori, spesso sfruttati, e consente una competizione sleale con le imprese oneste”.