Patate e storia, che combo! “Rotzo? E’ la terrazza delle Prealpi, ve la consiglio”
Frutta e verdura, preziosi doni di una terra troppo poco considerati. Non a Rotzo però, dove da tradizione si producono le patate più buone del Veneto e alla regina della cucina viene dedicata un’apposita festa sul finire del mese di agosto. A raccontare questo e molto altro, ospiti in studio il sindaco del paese altopianese, Lucio Spagnolo, e Davide Slaviero, giovane coltivatore locale.
Tutto questo in una nuova puntata di We Love Italia, dedicata ancora una volta alle peculiarità del territorio raccontate anche a favore degli amici in ascolto sì da ogni parte del mondo, ma con il cuore ancora ben connesso al Paese d’origine. Storie che si intrecciano anche a Rotzo, il più antico dei comuni delle Prealpi vicentine, ricco nella sua semplicità di lunghi sentieri dove passeggiare o andare in bici, capace di attrarre per la sua storia che va dall’età del ferro – con il suggestivo sito archeologico del Bostel preziosa testimonianza di un tempo passato ma ancora oggetto di studi – sino a quello della Grande Guerra con il Forte Campolongo tra i meglio conservati del periodo bellico. Grande l’orgoglio nelle parole del primo cittadino, insegnante e amministratore per lunghi anni, a raccontare di una comunità tutt’altro che rassegnata al declino di molte altre zone di montagna: “Siamo la terrazza dell’altopiano sulla pianura, baciati dal sole per gran parte del giorno – spiega fiero Spagnolo – e chi viene a trovarci potrà godere, d’inverno come d’estate, di una piccola ma organizzata rete d’accoglienza. Non dimentichiamoci, tra i punti di forza, il polo sciistico a 1500 metri di quota tra i più affascinanti comprensori della regione per gli amanti del fondo”.
E se la montagna ancora difende la propria terra e i frutti che questa produce, sono invece impietosi i dati raccolti da una ricerca di italiani.coop. Secondo l’indagine condotta a livello nazionale, il consumo di ortofrutta nel nostro Paese prosegue la sua corsa verso il basso, toccando nuovi minimi storici. Se infatti nel 2011 oltre l’85% di Italiani consumava frutta e verdura, questa percentuale è scesa al 78% nel 2023: fanalino di coda proprio il nostro Veneto dove la percentuale di consumatori quotidiani scende di oltre 9 punti percentuali. “Fate uno sforzo almeno per la patata – fa appello tra il serio e il faceto Davide Slaviero – la cui proverbiale bontà deriva da un concorso di elementi ambientali: suolo di struttura ideale, inverni rigidi che neutralizzano molte malattie, estati fresche e asciutte, che favoriscono al meglio la fruttificazione. E la maggiore concentrazione di amidi che ne deriva contribuisce a dare al prodotto qualità uniche e inconfondibili. Ma la verdura fa bene tutta”. Parola di chi se ne intende.