Sindaco di Rotzo muore in mare a 52 anni. Era in vacanza in Toscana con moglie e figlio
Un tragedia che dal mar Tirreno della Toscana ieri ha sconvolto l’Altopiano di Asiago, e in particolare le comunità di Rotzo, che ha perso per sempre il proprio primo cittadino Aldo Pellizzari. Una morte improvvisa, un fulmine a ciel sereno. Nella tarda mattinata di ieri il suo corpo è stato ripescato dall’acqua di fronte a una spiaggia di Rosignano, nel Livornese, dove si è fatto il possibile per tentare di rianimare il 52enne. Inutilmente.
Un dramma che si è consumato sotto gli occhi dei bagnanti e con la moglie e il figlio che lo accompagnavano a raggiungerlo sulla battigia e trovarsi di fronte a a una scena terribile. Dal litorale tirrenico e precisamente da località Castiglioncello si ipotizza l’annegamento come causa del decesso, ma è probabile che si avvenuto in seguito a un malore accusato mentre si trovava in quel momento solo a fare il bagno, a pochi metri dalla costa. Scontata la disposizione dell’autopsia sul corpo dell’imprenditore vicentino.
Il sindaco della piccola comunità altopianese di circa 650 abitanti si era ricavato dai tanti impegni professionali e di rappresentanza che l’incarico pubblico comporta una breve vacanza, di rientro da un viaggio di lavoro all’estero. Si era concesso solo qualche giorno di relax prima di dedicarsi di nuovo al suo lavoro quotidiano nel mandato amministrativo, tra l’altro ormai prossimo alla scadenza (nel prossimo autunno) dopo 15 anni di presenza fissa in giunta comunale. Dopo di cui, come aveva preannunciato, si sarebbe fatto da parte per dedicarsi alla famiglia. Venerdì 27 agosto, però, un destino subdolo e crudele ha spazzato via questo progetto di vita tra le onde del mare di Rosignano.
Aldo Pellizzari, imprenditore affermato nel settore manifatturiero, era diventato negli ultimi anni il volto e l’anima di Rotzo, guadagnandosi la stima dei colleghi sindaci dei Sette Comuni oltre che dei suoi concittadini. Non si tirava mai indietro, anche quando si trattava di “battagliare” e alzare la voce, regalando tempo e quelle competenze manageriali ricavate nel suo percorso che ogni primo cittadino che si rispetti deve mettere a disposizione della comunità. Nell’ultimo scambio di battute con la redazione di Eco Vicentino, qualche mese fa, ci aveva scritto così: “Tanto per capirci io sono a scuola anche adesso perché i sindaci lo fanno 24 ore al giorno tutti i giorni”. Una frase indicativa che rende l’idea della sua “pasta” di uomo prima ancora che di politico in ambito locale.
Purtroppo, in uno dei pochi frangenti in cui si era tolto quella fascia tricolore che indossava sempre con genuino orgoglio, la sua esistenza si è infranta prematuramente. Lascia la moglie Barbara e Cesare che erano con lui ieri, e un’altra figlia, Lucrezia. Uniti in questa disgrazia da affrontare, dovranno attendere probabilmente più giorni prima di poter riportare il proprio caro marito e papà a casa, tra le sue montagne, per riservargli l’ultimo saluto.