Cani in marcia contro il regolamento comunale. Scambi di accuse fra animalisti e amministratori
Un centinaio di cani (secondo gli organizzatori) con i rispettivi padroni, più altre persone senza animali al seguito si sono oggi pomeriggio ritrovati in piazza Ferrarin a Thiene per la manifestazione organizzata da Ordine Sociale Altovicentino a cui ha aderito la sezione thienese dell’Enpa, Ente Nazionale Protezione Animali. Il motivo: protestare contro l’amministrazione comunale che ha regolamentato la custodia e la conduzione dei cani sul territorio. Nel corso della manifestazione sono state infatti raccolte firme per chiedere la modifica dell’ordinanza dello scorso 23 dicembre, che si muove sulla stessa linea del regolamento sull’uso dei parchi a aree verdi approvato in ottobre.
I nodi della polemica. “E’ un regolamento scritto male, che va modificato perché in un punto è offensivo, in altri inapplicabile ma cosa più grave che viola in alcuni punti i diritti dei nostri amici a quattro zampe!” hanno affermato gli organizzatori. E se Osa – capitanato dal thienese Enrico Santini, già coordinatore di Forza Nuova locale – ha cercato di non colorare troppo politicamente nei proclami la manifestazione, per non essere probabilmente accusato di strumentalizzazione, non c’è dubbio che la polemica ha preso anche una piega politica, da campagna elettorale. Tanto che anche qualche partecipante ha espresso perplessità o contrarietà sul gemellaggio fra Enpa e Ordine Sociale. Due, comunque, i fulcri della diatriba sul regolamento: da un lato l’individuazione delle aree verdi dove chi ha amici a quattro zampe può andare a farli sgambettare (vietati i parchi attrezzati con giochi per bambini) e dall’altro l’obbligo di munirsi non solo di paletta e sacchetti ma anche di acqua per lavare cacche e pipì dei cani, così come l’invito a “spostare” il cane quando sta per “farla” davanti a qualche vetrina o alla porta di qualche abitazione.
La posizione dell’Amministrazione. Da parte sua l’amministrazione si è espressa attraverso una lettera che il sindaco Giovanni Casarotto, pochi giorni fa, ha indirizzato direttamente ai possessori di cani. “Trovo ingiusta l’accusa di cinofobia che viene rivolta a me e all’interno consiglio comunale” ha affermato, sottolineando il fatto che proprio la sua amministrazione ha aperto un’area di sgambamento cani in via Monte Bianco, ma anche ricordando i suoi interventi per giungere alla chiusura del canile di Piovene Rocchette, sollecitata proprio dall’Enpa. Casarotto ricorda poi che “nel regolamentare l’utilizzo di aree verdi e parchi pubblici non possiamo prescindere dal considerare tutti gli attori chiamati in causa e trovare un giusto equilibrio, che salvaguardi anche gli altri utilizzatori dei parchi”. Il sindaco sottolinea anche che a Thiene prima di questo nuovo regolamento esisteva un’ordinanza del 1997 che prevedeva il divieto assoluto per i cani di accedere indistintamente a tutte le aree verdi pubbliche. “Ricordo anche che il provvedimento approvato riprende la legge regionale del 2014. Ora l’accesso è garantito sia al parco di Villa Fabris che al Parco del Donatore, per aprire ai cani tutte le aree verdi attrezzate prima bisognerebbe cambiare la legge regionale”. “Casarotto spiega anche il senso dell’invito alla collaborazione per far desistere i cani dal fare i bisogni sulla pubblica via o contro edifici: “Su questo tema abbiamo fatto riferimento ad una sentenza della Cassazione del 2015”.
Le richieste dei firmatari dell’appello. Sono quattro le modifiche all’ordinanza che chiedono i firmatari dell’appello (250 le firme raccolte oggi). La prima è l’applicazione effettiva delle misure sanzionatorie verso chi non raccoglie le deiezioni del proprio cane; la seconda è l’eliminazione della premessa del secondo paragrafo relativa all’imbrattamento del suolo pubblico in quanto ritenuta offensiva nei confronti degli stessi proprietari; la terza riguarda la concessione dell’ingresso ai cani nei parchi vietati dall’ordinanza, a debita distanza dalle giostrine per bambini, in modo che un visitatore con bimbo e cane non debba scegliere tra l’uno e l’altro ma possa conciliare entrambe le presenze; la quarta è che venga eliminato in toto l’ articolo 5, inapplicabile e irrispettoso della natura animale (è quello relativo al fatto che i cani vadano fatti desistere dal “lordare” edifici e pubblica via).
“In queste settimane – afferma l’Enpa per voce della presidente Federica De Pretto – abbiamo assistito a tutto di più: dapprima il Sindaco che non capisce la natura della nostra protesta, poi insinua che non si voglia raccogliere le cacche, poi che tutto giri attorno alla bottiglietta di acqua, poi che bisogna pensare alla sicurezza dei bambini, poi che l’ordinanza è stata votata in Consiglio senza contrari.. Ma la più grossa la spara il vicesindaco Samperi quando afferma in più occasioni che le aree verdi vietate sono solo 22 su 100, dando ad intendere che chi si lamenta non si accontenti di ben 78 aree loro disposizione. Ebbene, siamo finalmente in possesso dell’elenco delle 101 aree verdi del Comune di Thiene: comprendono aiuole, rotonde, verde scolastico, piccole zolle di erba sparse per Thiene, giardini chiusi da cancelli e quindi non accessibili. Escludere da queste 101 le 22 vietate..vedete cosa resta. Ci sentiamo presi in giro”. “Nonostante ciò – afferma la presidente dell’Enpa – rimaniamo a disposizione se qualcuno volesse davvero risolvere la questione e cercare con sincerità e onestà un punto di incontro”.
Un po’ di disponibilità e apertura reciproca sarebbe certo auspicabile, visto il muro contro muro che si è creato fra le due fazioni, in particolare sui social, in queste settimane: polemiche che non fanno bene nè alla causa degli animali, né a chi si deve occupare del bene comune.