Aids, nell’Ulss 4 una nuova diagnosi al mese. Domani la Giornata Mondiale
Tanti fiocchetti rossi per far capire che l’Ulss 4 partecipa attivamente alla Giornata mondiale contro l’Aids. A Schio, nella Casa della salute e anche nel Centro polifunzionale di Thiene, oltre che nell’ospedale di Santorso, saranno offerti infatti domani ai frequentatori alcuni opuscoli informativi sulla prevenzione dell’Hiv e sulle malattie sessualmente trasmissibili, tradotti in varie lingue tra cui l’inglese, il francese, lo spagnolo, l’arabo e altri idiomi. A distribuire il materiale informativo, corredato dei fiocchetti rossi (simbolo mondiale della sieropositività) sarà il personale del Servizio di malattie infettive, diretto da Antonio Carlotto, coadiuvato dai volontari ospedalieri dell’Avo e dalle allieve del corso di laurea in infermieristica dell’Università di Padova.
“Nell’Unità di malattie infettive della nostra Ulss – afferma Antonio Carlotto – sono seguiti 230 pazienti con infezione da Hiv, il 95 per cento dei quali è in trattamento continuativo farmacologico che permette la soppressione del virus in oltre il 90 per cento dei casi. Mediamente si rileva una nuova diagnosi di infezione da Hiv al mese e riguarda per lo più pazienti con stadio avanzato di malattia. Nel 2016 sono stati effettuati, solo presso l’unità di malattie infettive, oltre 200 test Hiv”.
Nel 2014 in Italia sono state 3.695 le nuove diagnosi di infezione da Aids, con un’incidenza di 6,1 per 100 mila residenti all’anno; nel Veneto, prima regione in Italia ad aver istituito un sistema di sorveglianza specifico, dal 1984 al 2014 i casi di Aids nella popolazione residente sono stati 3.696, dei quali 2.502 già deceduti con una letalità complessiva del 67,7 per cento, più elevata fino alla prima metà degli anni ’90 e poi in calo dall’introduzione, nel 1996, della terapia antiretrovirale.
Il numero delle nuove diagnosi di infezione da Hiv negli ultimi anni non accenna a diminuire ma rimane invece costante. Si stima che nel nostro Paese ad essere inconsapevolmente affetti da questa infezione siano dal 13 al 40 per cento in più delle oltre 94 mila persone già accertate, per un totale presunto di 100/150mila casi. Attualmente oltre il 50 per cento delle persone scopre di aver contratto l’infezione da Hiv in una fase molto avanzata della malattia giungendo quindi tardi alle terapie antiretrovirali, e tale ritardo diagnostico è gravato da un notevole eccesso di mortalità e morbilità, e da un diminuito raggiungimento degli obiettivi terapeutici ottimali.
La trasmissione per via sessuale, sia omo che eterosessuale è presente in oltre l’80 per cento delle nuove diagnosi costituendo di fatto la via di trasmissione più frequente e la maggior parte delle nuove infezioni è legato al comportamento inconsapevole di persone non a conoscenza della loro infezione.
“Una giornata mondiale dell’Aids, quella del primo dicembre – nota Giorgio Roberti, Direttore Generale – che rappresenta oltre alla dimostrazione di solidarietà e di inclusione delle persone affette dall’infezione anche un’occasione di impegno alla divulgazione della cultura di corretta prevenzione dell’infezione da Hiv”.