Allarme spesa: prezzi alle stelle per burro, farina e uova. Coldiretti: “Colpite le fasce deboli”
In volata i prezzi degli alimentari, con burro, farina e uova che crescono rispettivamente del 34%, 23% e 15%.
“Il carovita colpisce duramente le fasce deboli, mentre perde potere d’acquisto il ceto medio”, è il commento di Coldiretti Vicenza, dopo un’attenta comparazione dei prezzi di adesso rispetto a quelli di un anno fa.
Se il record dell’aumento spetta ai prezzi dell’olio di semi (+63%) per le difficoltà di importazione dall’Ucraina, il caro energia si scarica a valanga sul carrello della spesa con rincari che vanno dal 34% per il burro al 15% per le uova. È quanto emerge dallo studio della Coldiretti, che ha stilato la black list degli aumenti sullo scaffale, sulla base delle rilevazioni Istat sull’inflazione ad agosto 2022, che con un valore del +8,4% ha raggiunto il record dal 1985, mentre i beni alimentari salgono addirittura del 10,2% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
“Sui cittadini consumatori, così come sulle imprese – commenta Coldiretti Vicenza – si sono abbattuti aumenti spaventosi, per lo più frutto di un subdolo meccanismo speculativo, che risponde, come sempre, alla logica dei mercati e, in particolare, della Gdo. Una situazione di fronte alla quale tutti noi non abbiamo strumenti per difenderci. È auspicabile, proprio per l’urgenza e gravità di quanto sta accadendo, che il governo intervenga subito con misure urgenti ed efficaci”.
A far segnare i maggiori rincari sono i prodotti di base dell’alimentazione delle famiglie, che subiscono gli effetti dell’aumento dei costi energetici e di produzione alimentati dalla guerra in Ucraina, abbinati al caldo record e alla siccità, che costringono i consumatori a tagliare gli acquisti soprattutto tra le famiglie più deboli.
I prodotti che hanno subito imponenti rincari
Tra i prodotti che fanno segnare il maggior aumento dei prezzi c’è la margarina con un +24%, seguita dalla farina (+23%), il riso (+22%) e la pasta (+22%). Ma l’inflazione non risparmia neppure il latte conservato (+19%) né il prodotto simbolo dell’estate che sta finendo come i gelati (+18%), che precedono la carne di pollo, aumentata del 16% e le uova (+15%). Ma aumenti si registrano anche per le verdure fresche (+12%) e per la frutta (+8%) anche per effetto delle speculazioni, che sottopagano le produzioni agli agricoltori e fanno triplicare i prezzi dell’ortofrutta dai campi alla tavola. Il risultato è che gli italiani hanno tagliato gli acquisti di frutta e verdura che crollano nel 2022 dell’11% in quantità rispetto allo scorso anno, su valori minimi da inizio secolo.
“564 euro in più per ogni famiglia”
“Il balzo dei prezzi, secondo una stima Coldiretti, costerà nel 2022 alle famiglie 564 euro soltanto per la spesa alimentare – commenta il direttore di Coldiretti Vicenza, Simone Ciampoli – a causa dell’effetto dell’inflazione scatenata dalla guerra in Ucraina, che colpisce soprattutto le categorie più deboli, che riservano una quota rilevante del proprio reddito all’alimentazione. Non va sottovalutato, però, l’effetto che questa situazione determina anche sul ceto medio, che perde nettamente potere d’acquisto, consumando di fatto meno rispetto al passato”.
“Se i prezzi per le famiglie corrono l’aumento dei costi colpisce duramente l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne – denuncia Coldiretti Vicenza – dove più di un’azienda agricola su dieci è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività, ma ben oltre un terzo del totale si trova comunque costretta a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dei rincari, secondo il Crea. In agricoltura si registrano, infatti, aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio”.