Avviato l’iter per la revoca della cittadinanza onoraria al Duce. Mozione approvata all’unanimità
La cittadinanza onoraria alla città di Valdagno conferita a Benito Mussolini, il “Duce”, non compirà il secolo di “vita”. Lo assicura la compagine di maggioranza oggi alla guida del Comune, capeggiata dal sindaco Giancarlo Acerbi, dopo tra i documenti del secolo scorso un gruppo di storici locali ha fatto luce sull’assegnazione del riconoscimento (simbolico) attribuito al dittatore italiano agli albori del regime totalitario fascista, datato 1924.
Una onorificenza che fu concessa su iniziativa dell’allora commissario del Prefetto incaricato di gestire gli affari generali a Valdagno, quindi una diretta emanazione dello Stato a quei tempi già in mano ai gerarchi fedelissimi a Mussolini. Lo stesso, chiaramente, accadeva in molteplici città italiane. Una mozione in Consiglio Comunale è stata prima annunciata lo scorso autunno, ora presentata e infine approvata, e porterà alla revoca della cittadinanza, verosimilmente in tempi brevi, dopo che nel corso della seduta consiliare di lunedì si è avviata la procedura che avrà come traguardo la cancellazione definitiva del nome.
La stessa mozione è stata votata all’unanimità dai consiglieri presenti, per una volta senza polemiche, lasciando intendere che si debba trattare di un atto dovuto, al fine di rimediare a quella che viene considerata una sorta di “dimenticanza storica”. Tanto che praticamente nessuno, in Municipio e “dintorni”, era a conoscenza del riconoscimento dato al Duce quasi cento anni prima in un periodo buio della storia d’Italia e della vallata dell’Agno compresa. Il documento, una sorta di delibera dei tempi che attestava la cittadinanza onoraria, fu firmato da Girolamo Dalle Ore, allora commissario prefettizio.
Solo 6 mesi fa la delibera è venuta alla luce, grazie allo storico valdagnese Maurizio Dal Lago, ex sindaco tra l’altro della città laniera oltre che insegnante di liceo, suscitando un dibattito sull’opportunità di mantenere intatta quella assegnazione, per quanto di carattere solo simbolico. Lo scorso ottobre del 2021 proprio un post sui social pose l’accento sulla questione, suscitando prese di posizione, richiesta di cancellazione e “distinguo” storici da parte del mondo politico vicentino. Doveroso ricordare, come più volte emerso nei mesi scorsi nel corso del dibattito, che la stessa Valdagno è città Medaglia d’argento al valore per lotta per la Liberazione e la Resistenza partigiana.