Bimbi mai nati, a Santorso il cimitero per loro
Un luogo dove possano riposare, per sempre, anche i bimbi mai nati. Con una stele commemorativa – la riproduzione di un quadro di Vincent Van Gogh, Notti Stellate – e una piccola lapide a terra. Il Comune di Santorso, grazie anche all’aiuto di alcuni volontari, ha voluto migliorare, rendere più vicino al cuore delle famiglie lo spazio del suo cimitero di via Prati dedicato ai feti del vicino ospedale. Verrà inaugurato con una piccola cerimonia mercoledì 2 novembre alle 15.30.
«Da tre anni, da quando il nuovo ospedale ha aperto le porte, la nostra amministrazione ha visto riversate su di sé una serie di nuove, importanti incombenze: tra queste la necessità di dare ospitalità all’interno della propria struttura cimiteriale alle creature che, per vari motivi, non hanno mai visto la luce della vita» spiega il sindaco di Santorso, Franco Balzi. I casi, avverte il primo cittadino, sono molto più numerosi di quel che si pensi: «Per ogni fila ci sono sei numeri di riferimento. In pochi anni, le file si sono aggiunte una dopo l’altra. Già di per sè è una cosa triste non poter vedere trascritto un nome preciso, come qualsiasi genitore avrebbe desiderato per il proprio figlio… ma la legge lo impedisce, non essendo mai nato. Ancora più struggente era vedere che, di fronte a quelle targhette, qualcuno continua anche a distanza di anni a fare una visita al proprio caro: lasciando tra i sassi qualche piccolo giocattolo, un sonaglio, un fiore. A testimonianza di un affetto e di un dolore profondo mai del tutto risolto né dimenticato». Così, l’amministrazione con un piccolo investimento e l’aiuto di alcuni artisti locali ha voluto rendere il luogo più accogliente. Con la stele che riproduce il quadro, ma anche con la lapide a terra, che riporta un breve scritto: «Nelle notti buie cerca le stelle più luminose. Vi scorgerai il sorriso di queste piccole vite».
Una frase, spiega Balzi, «che vuole esprimere con la poesia una parte di quei sentimenti che ognuno di noi conserva nel cuore, pensando a loro».