Costi di trasporto a carico dei pazienti emodializzati in cura: li sosterrà il Comune
Comune di Schio e il comitato locale dell’Associazione Nazionale Emodializzati – nota con l’acronimo Aned – stringono un nuovo patto che si traduce nell’impegno dell’ente locale a sostenere i costi dei servizi di trasporto per sottoporsi alle procedure di emodialisi necessarie per i pazienti affetti da insufficienza renale.
È quanto ha deciso la Giunta comunale scledense, dopo un confronto con i rappresentanti dell’associazione, mirato ad acquisire maggiori dettagli rispetto alle esigenze e alla difficoltà riscontrate su un tema di gestione sanitaria salito alla ribalta in Veneto, e in particolare nel bacino dell’Ulss 7 Pedemontana, nell’ultimo periodo. Giova ricordare come l’emodialisi è annoverata tra i trattamenti salvavita.
Nei giorni scorsi, infatti, Aned aveva messo in luce le difficoltà di molte persone che vivono nel territorio dell’Ulss 7 nel dover pagare il trasporto verso gli ambulatori per sostenere le terapie. Secondo gli attuali parametri i costi di trasporto sono a carico dell’Ulss solo per i pazienti non autosufficienti, mentre per i restanti riconosciuto un contributo economico di un quinto del costo del carburante moltiplicato per i chilometri che dividono l’abitazione dal presidio sanitario. “Ci siamo confrontati con i referenti dell’associazione e riteniamo sia doveroso supportate quanti, seppur autosufficienti, devono recarsi più volte alla settimana in ospedale per la dialisi” ha spiegato ieri il vicesindaco e assessore al Sociale, Cristina Marigo.
Il Comune, dunque, coprirà la quota che secondo la normativa in vigore non risulta più a carico dell’azienda sanitaria, ma ricade sul cittadino. “Stiamo valutando le modalità con cui erogare questo contributo a coloro che ne hanno diritto – prosegue Marigo -. Ne stiamo parlando anche con la Croce Rossa di Schio che è tra le associazioni a cui molti pazienti si rivolgono per essere accompagnati in ospedale. Siamo convinti che, in questo caso, il trasporto al pari del trattamento terapeutico debba essere garantito gratuitamente a chi ne necessita. Va ricordato – sottolinea l’assessore – che dopo la dialisi i pazienti non sono in grado di potersi spostare indipendentemente dalla loro autosufficienza. Per questo abbiamo deciso di impegnarci per garantire il servizio a tutti i pazienti che hanno bisogno di questo trattamento salvavita”.