Debutto a Vicenza per “Cronaca di una passione”, il film sui suicidi a causa della crisi economica
Un peccato che ci fossero poche persone in Sala al Cinema Roma a Vicenza l’altra sera per la prima nazionale del film “Cronaca di una passione”, il coraggioso film di Fabrizio Cattani, interpretato da Vittorio Viviani e da Valeria Ciangottini, dedicato ad una delle maggiori tragedie italiane dei nostri tempi: i suicidi a causa di una crisi economica e sociale che toglie prima di tutto la dignità.
Peccato perchè il film è davvero bello e merita di essere visto. La produzione ha scelto prorpio il Veneto per lanciare una pellicola fuori dai grandi circuiti cinematrografici.
Dopo Maternity Blues, Fabrizio Cattani (guarda la video-intervista) torna con un film coraggioso: un lavoro struggente e doloroso, toccante e commovente dedicato ai tanti suicidi di coloro che non hanno retto alla crisi economica. Ispirandosi a fatti di cronaca realmente accaduti, Cattani entra con estrema delicatezza e rispetto nel vivo di un dramma quanto mai attuale: in un Paese ferito in profondità dalla crisi economica, la tragedia di chi perde tutto strozzato non da volgari usurai ma da uno Stato sordo ed indifferente, che non ha più alcun moto di comprensione e oramai privo di ogni senso di umanità.
Il film sarà protagonista di un vero e proprio tour in tutta Italia che ha preso l’avvio lunedì scorso in Veneto, la regione più toccata dai suicidi per la crisi economica nel triennio 2012-1015, e che prevede, accanto alla proiezione e al confronto con i diretti protagonisti del film, anche un incontro con il pubblico e le associazioni che combattono in prima linea per la tutela delle vittime di questa tragedia. Dopo le prime a Vicenza e Verona questa settimana, il tour prosegue il 12, 13 e 14 novembre al Cinema Lux di Asiago, il 15 al Cinema Italia Eden di Montebelluna, il 22 novembre al Cinema Metropolis di Bassano del Grappa, il 25 novembre ad Officinema di Feltre. A dicembre le proiezioni venete saranno quelle di Vicenza (al Cinema Primavera il 3 e 4) e Asiago (29 dicembre, Cinema Lux). Già programmata la data del 2 gennaio a Cesuna al Cinema Teatro Palladio. Il programma, in continuo aggiornamento, è disponibile sul sito cronacadiunapassione.it.
Come nel suo precedente film Cattani racconta senza pregiudizi, in maniera asciutta, essenziale e con rispetto per il dramma che sta raccontando, le conseguenze di folli atti giudiziari e mala burocrazia che portano gente semplice a gesti estremi suggerendo un possibile “concorso di colpa”. Con l’esigenza precisa di lasciare una traccia, un documento di questa epoca di sfacelo per la piccola e media impresa. Nella logica della testimonianza, portata e raccolta fra la gente, “Cronaca di una passione” e il suo regista compiranno un vero e proprio tour attraverso l’Italia.
Il film ruota attorno alle difficoltà economiche di Giovanni e Anna, una coppia che, dopo una vita vissuta insieme serenamente e dignitosamente gestendo con passione una trattoria in una cittadina di provincia, entra in crisi perchè anche l’attività risente della grave crisi economica che attanaglia tutto il Paese. Marito e moglie iniziano così ad accumulare debiti con lo Stato a causa di una cartella esattoriale che non sanno come saldare. Tirano avanti finché l’agenzia di riscossione dei tributi decide per loro disponendo il pignoramento forzato della loro casa e la successiva messa all’asta. Da quel momento per Giovanni e Anna comincia un inesorabile calvario che li porterà alla perdita della loro attività, della loro casa, della loro serena quotidianità ed intimità. Trasferiti in una casa famiglia dai servizi sociali, saranno costretti a vivere in camere separate e in condizioni quasi di degrado. Abbandonati al loro destino e ignorati dalla società nonostante ne facciano parte, i due coniugi, pur avendo la morte nel cuore, faranno di tutto per ricominciare a vivere. Quando la posta in gioco sarà la dignità, sceglieranno una soluzione estrema.
Tra il 2012 e il 2015 in Italia, 628 persone si sono tolte la vita per cause legate direttamente al deterioramento delle condizioni economiche personali o aziendali. Su un totale di 16,7 milioni di pensionati italiani, quasi 8 milioni percepiscono meno di mille euro mensili e oltre 2 milioni meno di 500 euro. Nello stesso periodo sono state chiuse più di 450 mila aziende, di cui 57 mila per fallimento.
Gli ultimi dati del rapporto Istat documentano un Paese con consumi calanti e famiglie impossibilitate a far fronte a costi di cure ed esami diagnostici, pagare le bollette e il riscaldamento, con povertà e rischio di esclusione che riguardano un quarto della popolazione, ai livelli più alti d’Europa. Il rapporto segnala che in Europa oltre alla disoccupazione cresce la precarietà, quella che sino a poco tempo fa era uso edulcorare chiamandola flessibilità.