Dialisi, la nefrologia dell’Ulss 7 Pedemontana inserita in uno studio scientifico biennale

Una novità importante in ambito sanitario territoriale tocca da vicino gli utenti dell’Ulss 7 Pedemontana alle prese con patologie gravi dei reni, dopo che i reparti di nefrologia del bacino territoriale sono stati scelti tra i pochi centri in Europa per condure uno studio di avanguardia su una metodica innovativa di dialisi.

E’ ufficiale infatti l’aggiudicazione di un finanziamento da parte della Società Internazionale di Nefrologia in Area Critica (Critical Care Nephrology) per condurre uno studio scientifico di 2 anni sull’applicazione di metodiche moderne di recente introduzione nelle terapia di cura sulle nefropatie.

Nel caso specifico, il progetto presentato dall’équipe diretta dal dottor Paolo Luca Lentini – 45enne siciliano d’origine, direttore del reparto per l’ospedale San Bassiano da fine anno 2020 – riguarda i possibili benefici dell’utilizzo precoce di una specifica tipologia di dialisi, molto avanzata, utilizzata sui pazienti con insufficienza renale acuta e infezioni gravi (sepsi) per depurare il sangue dalle sostanze dannose che causano la sindrome infiammatoria.

Il settore di applicazione sanitario riguarda i cosiddetti pazienti critici, gravati da forme di insufficienza renale che necessitano di dialisi, attraverso la pratica dell’emoadsorbimento. “L’approvazione del nostro progetto di ricerca in un contesto così prestigioso a livello
internazionale rappresenta già di per sé un grande riconoscimento – commenta proprio il dottor Lentini -, perché equivale a essere considerati a livello dei migliori centri europei e mondiali. Ora siamo impazienti di iniziare lo studio e verificare i benefici dell’approccio terapeutico che abbiamo messo a punto”.

Il dottor Lentini, specialista di nefrologia, a capo del progetto di ricerca

Sul valore di questo risultato richiama l’attenzione anche il Direttore Generale di Ulss 7,
Carlo Bramezza: “Per aggiudicarsi il finanziamento per la ricerca erano richiesti diversi requisiti: un’idea originale e potenzialmente valida sul piano scientifico, ma anche le competenze interne e adeguate risorse in termini di attrezzature e personale: come azienda siamo dunque orgogliosi di un’opportunità che rappresenta un’ulteriore conferma della qualità della nostra Nefrologia, che negli ultimi anni si è già distinta per lo spirito di innovazione, ad esempio con il progetto di telemonitoraggio per la dialisi a domicilio”.