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I 25 comuni del bacino montano confermano Orsi alla presidenza
Unanimità di consensi per il sindaco di Schio, Valter Orsi, confermato alla guida del Bim, il Bacino Imbrifero Montano del Bacchiglione. L’assemblea dei rappresentanti dei 25 comuni vicentini associati nel piano e coinvolti nel rinnovo delle cariche si è espressa stamattina, eleggendo nel direttivo anche i primi cittadini di Cogollo del Cengio – Piergildo Capovilla – e della nuova municipalità unificata di Lusiana Conco, Stefano Girardi. Per Orsi, in carica dal 2014, alle porte un secondo quinquennio al timone del consorzio pubblico.
Nati negli anni ’60 per favorire il progresso economico e sociale della popolazione residente nei comuni stretti dal patto di collaborazione, in tutta Italia i cosiddetti “Consorzi di Bacino Imbrifero Montano” tutelano i diritti legati all’utilizzo del canone riscosso dallo sfruttamento delle acque utilizzate per produrre energia idroelettrica sul proprio territorio. L’area di competenza dell’Altovicentino è tra le più vaste nel genere, coinvolge ben 25 enti comunali: Arsiero, Asiago, Caltrano, Calvene, Cogollo, Gallio, Lastebasse, Laghi, Lugo, Lusiana-Conco, Marostica, Monte di Malo, Pedemonte, Piovene Rocchette, Posina, Recoaro, Roana, Rotzo, Santorso, Schio, Tonezza, Torrebelvicino, Valdastico, Valli del Pasubio e Velo d’Astico.
Un progetto ancora valido a distanza di quasi 50 anni. “Fu allora un’idea intelligente e lungimirante – spiega il sindaco scledense – anche se negli anni passati gli amministratori non avevano mai dato mandato per verifiche sugli impianti presenti, azione primaria in cui noi ci siamo invece cimentati al nostro insediamento. Quando nel 2014 ne ho assunto la presidenza, il nostro Bim gestiva una somma di circa 22 mila euro annui. Le ricognizioni puntuali a cui abbiamo dato corso, ci hanno permesso di “censire” una serie di soggetti debitori tra gli enti idraulici interessati e di recuperare, nel 2017, oltre 600 mila euro. Abbiamo ovviamente sostenuto alcuni ricorsi che le controparti hanno promosso ma li abbiamo vinti nella loro totalità, grazie anche al supporto dalla Federbim, la Federazione Nazionale che raggruppa questo tipo di consorzi”.
Una revisione dei conti e una sorta di “recupero crediti” andata a buon fine e che ha permesso il riconteggio degli introiti disponibili che spettano all’ente sovracomunale per circa 270 mila euro annui. “Gli investimenti – continua il presidente del consorzio altovicentino – sono stati destinati in quota parte ai comuni soci per investimenti volti a migliorie ambientali e in impianti per produzione di energia rinnovabile. Sono davvero soddisfatto di come stanno andando le cose e per i prossimi anni ho proposto all’assemblea di cominciare a ragionare su un nuovo modello di gestione che possa dare ancora più forza al Consorzio e potenziare ulteriormente gli investimenti sulle nostre aree”.