Il “Ponte de Quarei” torna come un anno (e un secolo) fa. Ripristinati i mattoni di nuovo visibili
Finalmente, a quasi un anno di distanza dal “fattaccio” eredità dei lavori di consolidamento del viadotto ferroviario e sottopassaggio che ne avevano mutato l’aspetto, alla vicenda ci è stata messa una pietra sopra. Anzi, visto il tema, un quarèo. Per dirla alla veneta. Undici mesi dopo i mugugni giunti un po’ da tutti gli angoli di Thiene, l’obiettivo di restituire l’aspetto originario a un manufatto con sul groppone oltre un secolo di vita o, quantomeno, di renderlo il più fedele possibile a quella caratteristica peculiare che lo ha ribattezzato come “Ponte de Quarei”, è stato raggiunto. Tornando a fine ottobre a chiamarlo a pieno titolo come da tradizione thienese consolidata, dopo una parentesi in cui il grigio cemento aveva nascosto i mattoni faccia-vista dalle tonalità più vivaci tra l’arancione e l’ocra.
A lavori-bis conclusi, è stato posto rimedio all’immagine di grigiore sul piano estetico ma, soprattutto, a quello che da tanti cittadini locali era stato percepito come una sorta di “torto” alla Thiene che fu, e di cui il ponticello è stato a lungo immobile quanto fedele testimone. Dai primi del ‘900, visto che la sua costruzione pare risalire addirittura al periodo antecedente alla Grande Guerra del 1915-18.
Il passare inesorabile degli anni e dei decenni lo hanno ovviamente indebolito, patendo la “vecchiaia” nel nuovo millennio, tanto che nell’autunno del 2021 si rese necessario un intervento urgente di consolidamento statico della struttura, con cantiere di lavori in corso rimasto attivo per un mese lungo via Corso Campagna. E inoltre ai tempi con il corollario di una temporanea interruzione della circolazione di vetture, pedoni e ciclisti, così come avvenuto del resto più di recente per due settimane da metà ottobre per il ripristino delle due facciate. Il tutto a carico della società di gestione della rete ferroviaria. “Esprimo soddisfazione per l’ultimazione dell’intervento – è il commento dell’assessore ai Lavori Pubblici, Nazzareno Zavagnin – che assicura sicurezza al ponte, riconsegnando alla Città un angolo thienese caro alla tradizione. Ringrazio quanti hanno collaborato e si sono attivati nei mesi scorsi affinché si arrivasse a questa felice conclusione della vicenda“.
Dopo le lamentele (via social e carte bollate) raccolte e condivise in maniera esplicita anche dalla precedente amministrazione comunale guidata da Giovanni Casarotto, fu chiamata in causa la Soprintendenza per l’Archeologia e le Belle Arti per portare il caso di fronte all’unico ente legittimato a intervenire, non trattandosi di proprietà o gestione da parte del Comune di Thiene, né della Provincia. La competenza esclusiva spettava e spetta tutt’ora infatti alla società Rete Ferroviaria Italiana. A suo tempo, non a caso, sul piano formale negli uffici comunali arrivò e fu accolta la sola richiesta per la chiusura al traffico della laterale di via Marconi per il tempo necessario per l’ultimazione dei lavori di sicurezza. In breve, a Thiene nessuno era a conoscenza di cosa sarebbe accaduto al vecchio piccolo ponte dopo il lifting edilizio.
Fatta salva l’urgenza dell’intervento di consolidamento al fine di preservare la continuità della linea Vicenza-Schio, mai messa in discussione, si è poi “avanzato” per trovare una soluzione che potesse riportare, se non gli albori, a un ritorno allo status quo precedente per salvaguardare la funzione storico-culturale del Ponte de Quarei che, insieme al vicino – ma più esteso in lunghezza – Ponte de Fero, rappresentano pezzi di storia oltre che di toponomastica di Thiene. Giusto l’altro ieri sono stati “tolti i veli” alla nuova o vecchia opera che dir si voglia, che sembra rispettare i canoni del passato, con soddisfazione unanime di chi ne aveva invocato la “retromarcia”.