La scuola ai tempi del corona virus: lezioni e verifiche su e-learning
Tutti i settori dell’economia italiana stando risentendo più o meno in maniera diretta dei disagi derivati dalla diffusione del noto corona virus, che si sta lentamente diffondendo in tutto lo Stivale. Anche la scuola pubblica non è ovviamente esente dal disagio, e molti istituti si stanno muovendo per somministrare lezioni (e anche verifiche) via telematica.
L’istituto superiore Corradini di Thiene ad esempio ha già iniziato a impartire lezioni e verifiche agli studenti, con diversi ragazzi che proprio stamattina alle 9 dovevano farsi trovare virtualmente pronti per una verifica di apprendimento. Anche il Brocchi di Bassano, guidato dal preside Gianni Zen, ha iniziato una serie di pratiche per somministrare lezioni via e-learning (letteralmente “didattica online”). Dal rafforzamento dell’utilizzo di Google Classroom, il cloud utilizzato dal noto motore di ricerca per mettere in contatto telematico docenti e studenti, passando per skype calls al fine di creare interazione diretta tra studenti e docenti, sino all’utilizzo di altre piattaforme come Edmodo o WeSchool. Brocchi che fra l’altro, secondo una circolare di ieri, da oggi vedrà impegnati in via obbligatoria studenti e insegnanti nella didattica online. Non sarà quindi facoltativo per gli studenti stamattina sedersi in camera loro ad ascoltare la lezione, ma obbligatorio. Anche diversi altri istituti di Vicenza oppure Schio, come il Tron-Zanella o il Pasini, hanno iniziato in questi giorni ad organizzare degli Hangouts Meeting, sfruttando la funzionalità “skype” della nota chat di google. Anche il Liceo “Trissino” a Valdagno si è mosso, con il dirigente scolastico Maria Cristina Bonetti che ha annunciato in maniera “molto soddisfatta” il primo collegio d’istituto fatto online. Per non parlare poi del Chilesotti di Thiene, i cui professori hanno preparato un composto chimico disinfettante in sostituzione della ormai introvabile Amuchina. Prodotto che rispetta le indicazioni dell’Organismo Mondiale della Sanità.
In sostanza, il corona virus tiene fisicamente distanti gli studenti dalla scuola, ma non ne può bloccare l’attività: con gli strumenti oggi a disposizione di tutti, la classe può ricrearsi anche in maniera virtuale e proseguire la sua attività, pur senza vedersi. Anche l’università di Verona (che somministra buona parte dei corsi erogati anche al Polo universitario di Vicenza) ha adottato un innovativo sistema di lezioni in diretta telematica tramite il portale Panopto, un canale online sperimentale tramite il quale gli studenti possono assistere in diretta alle lezioni dei loro docenti, o riascoltarle in podcast.
Tanti diversi strumenti quindi si stanno attivando, soprattutto grazie all’ingegno dei docenti e dei presidi più intraprendenti, per sopperire al problema corona virus. E chissà che questa sciagurata pandemia non apra di fatto la strada ad una nuova rivoluzione digitale nelle metodologie di fare scuola, e perchè no anche lavoro, con il rafforzamento delle fattispecie del contratto di telelavoro.