Il manager che parla di futuro riempie e strega il Teatro Astra
Ieri al Teatro Astra di Schio per una giornata è stato ospite il training e learning manager di Banca Mediolanum Giancarlo Orsini, poliedrico interlocutore che parla alla gente di futuro, innovazione e impresa. Mattina dedicata ad un incontro coi giovani dell’Istituto “Pasini”, e a seguire una serata di due ore in cui la platea stracolma di cittadini e imprenditori è stata letteralmente ammaliata dagli spunti del manager, un guru nel settore dell’innovatività e delle ultime tecnologie.
Dal 2009 Orsini infatti cura per Banca Mediolanum il seminario “Centodieci è progresso”, ciclo continuo di convegni su innovazione e tecnologia promossi dall’università aziendale della banca milanese (Mediolanum Corporate University). Percorso che lo ha portato a parlare con oltre 100mila persone in 7 anni. Una figura preparata a 360° su tutti i temi dell’attualità più stringente, come nuove tecnologie, progresso, high-tech, finanza, energia rinnovabile. In questo contesto è stata inserita la giornata di ieri, organizzata dal family banker scledense Paolo Bolla.
In particolare la serata si è articolata in due ore in cui il manager ha raccontato la sua filosofia di vita proiettata al futuro, applicabile ad ogni fascia della popolazione, anche se il pubblico era in maggioranza composto da imprenditori. Un incontro fatto di guizzi e stimoli, come la autovettura che Orsini possiede, la Tesla S, un gioiello completamente alimentato ad energia elettrica ed autoguidato, dove tre fortunati hanno avuto l’occasione di salire e fare un giro a fine incontro. Poi ancora Orsini ha parlato della nuova rivoluzione tecnologica della stampa in 3D, l’innovativo sistema che permette di ricreare fedeli coppie di oggetti esistenti a partire da un progetto da stampare. Allora ha mostrato una incubatrice stampata con questa tecnica, creata grazie ai fondi raccolti dalla Onlus di cui è cofondatore. “Open Biomedical Initiative”, associazione no profit senza sede, creata e vivente sul web con oltre seimila collaboratori nel mondo.
Il tutto fornendo agli imprenditori presenti esempi ed esperienze sulla impresa del futuro, dando consigli su come reinventarsi ed essere competitivi nel mondo iper connesso e tecnologico del 2016.
Grazie poi alla disponibilità del manager, che ringraziamo, abbiamo potuto fargli anche alcune domande in prima persona.
Qual è il legame tra il punto fondamentale dei Suoi discorsi, il futuro, con Banca Mediolanum? A primo impatto infatti un incontro organizzato da un istituto simile farebbe intuire tutt’altro tema trattato.
Nel 2008 lavoravo già per Mediolanum, e dopo il crack di Lehman Brothers e l’inizio dell’attuale crisi economica assistetti per caso ad un discorso tenuto dal premio Nobel per la Pace del 2006 Muhammad Yunus. Quando gli chiesero che ne pensasse della crisi mondiale disse che noi occidentali siamo egoisti. Che essa interessava solo il “nostro” mondo, fatto di due miliardi di persone. Mentre gli altri cinque miliardi vivevano come niente fosse successo. Questa cosa mi ha stravolto, ho preso un biglietto e sono andato in Cina a vedere, ed effettivamente il mondo là era tutto un fermento di attività e opportunità, non sull’orlo del baratro come da noi. Così mi sono detto: questo messaggio devo dare ai clienti di Mediolanum, che i loro soldi sono da usare nel futuro e che il futuro è là davanti, pieno di chance da cogliere e da prendere con positività e non pessimismo. Da lì è nato il progetto Centodieci che tuttora prosegue grazie alla lungimiranza della banca.
Qual è il segreto per provare a interpretare correttamente il futuro secondo il Suo modo di vedere?
Io porto esempi di persone che ce l’hanno fatta, che hanno preso dei rischi e hanno vinto delle sfide avendo un atteggiamento proattivo e proiettato al futuro. La differenza la fa l’atteggiamento, quel “quid” che ti permette di trovare la terza strada quando le due che hai davanti ti sembrano chiuse. Essere decisi su quel che si fa è la chiave, capire qual è la strada giusta per se stessi e seguirla. Allora si ha successo, allora noi italiani possiamo trovare le idee che ci distinguono nel mondo. Idee legate a quello in cui siamo maestri: la personalizzazione maniacale dei prodotti per i clienti finali.