Migranti: Variati, “questo non è il paese dei balocchi”. Per Usb, Prc e Senza confini “carità ipocrita”
“I richiedenti asilo devono convincersi che questo non è il paese dei balocchi. Le cooperative che gestiscono l’accoglienza devono dare i servizi minimi adeguati, ma queste persone non possono pensare di venire e pretendere alberghi a quattro stelle: si dà l’ospitalità che è possibile dare, alle condizioni migliori. Punto e basta. Se uno non è contento di come è accolto, può prendere l’aereo e ritornare al suo paese, possiamo anche aiutarli a rientrare se vogliono”. Il commento è del sindaco di Vicenza Achille Variati dopo le proteste di ieri di una cinquantina di richiedenti asilo ospiti dell’Istituto Baronio a Vicenza.
“Ci siamo sentiti col viceprefetto – aggiunge Variati – e mi hanno assicurato che verranno fatto degli approfondimenti sui servizi che vengono erogati dal Baronio, ma il problema, semmai, sono le concentrazioni, perché anche al Baronio i numeri sono troppo elevati. Il modello che funziona è quello della diffusione della presenza di richiedenti asilo sul territorio, e quello vogliamo perseguire”.
Commentano le affermazioni di Variati l’associazione Senza Confini, il Partito di Rifondazione Comunista e l’Unione Sindacale di Base. “Variati esprime il bieco moralismo cattolico anni ’50 – sottolineano in una nota rispettivamente Marcello Limoli, Roberto Fogagnoli, Luc Thibault e Flavia Intallura – la stessa ipocrita carità delle Dame di S.Vincenzo. Vergogna. In questi mesi noi li abbiamo cercati, questi uomini e queste donne, o meglio loro hanno cercato noi; nel nostro piccolo abbiamo provato ad aiutarli, li abbiamo ascoltati raccontare le loro storie; sappiamo da dove essi vengono, questi uomini e queste donne: nazioni in guerra a bassa intensità, regimi corrotti ‘amici’, fame e povertà in paesi che potrebbero essere ricchissimi ma la cui ricchezza viene quotidianamente rubata dalle grandi multinazionali o sperperata in armi, il che sostanzialmente è la stessa cosa; sappiamo quali viaggi, durati mesi ed anni hanno sostenuto, quali tragedie del mare hanno visto”. “E noi, paese civile, al loro diritto alla vita, alle cure, ad una esistenza dignitosa – concludono – contrapponiamo muri di incomprensione, sdegno incivile, prigione preventiva… e accontentarsi. Pensiamo sia moralmente indegno chiedere i contributi della Ue per i richiedenti asilo, se poi non si garantiscono ai migranti condizioni decenti di accoglienza”.