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“No al commissariamento, andate a votare”. L’appello dei candidati delle liste uniche
“Andate a votare, perché se non si raggiungerà il quorum del 50% e la lista non otterrà almeno il 50% dei voti espressi, il Comune sarà commissariato”. L’appello ai cittadini elettori viene dai cinque candidati sindaco di Carrè, Fara Vicentino, Montecchio Precalcino, Monte di Malo e Zugliano, Comuni dove in vista delle prossime amministrative si è presentata una sola lista.
“Eravamo pronti ad un confronto con altre liste – scrivono infatti in un comunicato Valentina Maculan per Carrè (Impegno Comune), Maria Teresa Sperotto per Fara (Progetto Comune), Sandro Maculan (Uniti per Zugliano), Mosè Squarzon (Promuovere Monte di Malo) e Fabrizio Parisotto per Montecchio Precalcino (Parisotto per Montecchio) – convinti che la dialettica sia il fulcro della vita democratica. Tuttavia, in tutti cinque i Comuni nessuna altra lista è riuscita a presentare la sua candidatura nei termini di legge. La circostanza da un lato ci amareggia, perché appare sintomatica dell’attuale affievolimento dell’impegno e della partecipazione. Dall’altro ci responsabilizza ancora di più, perché ci sentiamo in dovere, in quanto unica lista, a rafforzare il proprio senso critico e ad intensificare la loro capacità di ascolto, soprattutto nei confronti di chi la pensa diversamente da loro”.
Il timore dei cinque è infatti che ora qualcuno possa pensare che, essendo gli unici a correre per la poltrona di sindaco, non serva andare a votare: niente di più sbagliato. Secondo l’articolo 71 del Testo Unico sugli enti locali del 2000, infatti, ove sia stata ammessa una sola lista, è necessario che la stessa abbia “riportato un numero di voti validi non inferiore al 50 per cento dei votanti ed il numero dei votanti non sia stato inferiore al 50 per cento degli elettori iscritti nelle liste elettorali del comune”. Altrimenti l’elezione è nulla e il Comune verrà commissariato fino alla successiva tornata elettorale (in media da 6 mesi a 1 anno).
È quindi necessario andare a votare, perché, se non si raggiungerà il quorum del 50% e la lista non otterrà almeno il 50% dei voti espressi, il Comune sarà guidato da un Funzionario Prefettizio non eletto dai cittadini che non può garantire la stessa prossimità e conoscenza del territorio di chi vive all’interno di una comunità. “Anche in una prospettiva più ampia è importante garantire che il territorio resti gestito e rappresentato dai propri sindaci soprattutto in questo momento in cui la salvaguardia dell’ospedale di Santorso risulta fondamentale” affermano i cinque sindaci.
Per Valentina Maculan l’ipotesi del commissariamento va scongiurata in quanto “due urgentissime questioni impegneranno l’Amministrazione Comunale di Carrè nei prossimi mesi: la riorganizzazione degli uffici comunali e il destino dei rapporti con il Comune di Chiuppano dopo il “no” alla fusione. Decisioni che non posso pensare vengano delegate ad un funzionario prefettizio”.
Anche per Sandro Maculan, sindaco uscente di Zugliano che si ricandida, lo scenario del commissariamento “aprirebbe molti dubbi sulla programmazione di opere fondamentali quali un ponte ciclo-pedonale a Grumolo Pedemonte e importanti tratti di marciapiede”.
Per Fabrizio Parisotto “non è mai positivo il commissariamento di un Comune. Con il Commissario vengono a mancare le figure di riferimento del cittadino. Il Commissario non conosce il territorio e le sue esigenze, e, al di là delle opere pubbliche che magari non vengono fatte, le sue scelte potrebbero portare a un taglio dei contributi che il Comune eroga a scuole, asili ed associazioni, o magari, di contro, ad un aumento delle tasse. Lui giustamente è un tecnico e come tale deve agire”.
“Per quanto riguarda il mio Comune – commenta la candidata Maria Teresa Sperotto – tra le questioni più importanti c’è il finanziamento ottenuto dal MIUR per 930mila euro con progetto da presentare entro novembre per la scuola primaria, che altrimenti va perso. Vi è poi la situazione socio-sanitaria che è notevolmente cambiata nell’ultimo anno. Il bilancio per il prossimo anno va fatto tenendo conto delle spese e delle entrate e se necessario delle nuove tasse o verifica costi per eventuali tagli. Dobbiamo anche ricontrattare il trasporto scolastico, che ammonta a circa 140 mila euro”.
Per Mosè Squarzon, è la seconda volta che si ripresenta il problema del raggiungimento del quorum: era già successo nel 2014. “Auspicavo, come da voci di Paese, che ci fosse almeno una seconda lista per un corretto confronto democratico, ma così non è stato. In caso di commissariamento si rischia di buttare alle ortiche opere fondamentali e strategiche per la nostra comunità, come l’ampliamento della palestra e la scuola; un’affluenza maggiore darebbe maggiore senso, supporto e legittimazione alle fatiche che quotidianamente sosteniamo”.
Anche l’unico candidato sindaco di Valli del Pasubio Carlo Bettanin (Valli Futura) esprime tutta la sua preoccupazione. “E’ una situazione che non piace a nessuno – spiega – perchè rischia di paralizzare totalmente l’attività del comune. Noi abbiamo un territorio vastissimo, con più di 120 contrade e persone che abitano anche molto distante dal centro. Mancando i riferimenti degli amministratori sul territorio, tante persone potrebbero essere abbandonate a loro stesse, e questo è inammissibile. Senza contare che per non perdere i fondi destinati dai Comuni di Confine al nostro comune dobbiamo necessariamente presentare progetti, come i nuovi spogliatoi per il campo da calcio. Fondi che altrimenti andranno persi”.
La situazione delle lista unica, peraltro, non riguarda questi cinque comuni: complessivamente sono ben 16 su 75 quelli vicentini con meno di 15 mila abitanti che sono chiamati alle urne potendo contare su una sola lista candidata: ci sono anche Campiglia, Castegnero, Grumolo delle Abbadesse, Montebello, Pianezze, San Pietro Mussolino, Schiavon, Solagna, Valli del Pasubio, Villaga e Zovecendo.