Operatori e volontari veneti (e vicentini) in Centro Italia a fianco delle popolazioni stremate
Su richiesta della sala operativa di Rieti una ventina di tecnici del Soccorso alpino e speleologico Veneto sono pronti a partire domani per dare il cambio ai colleghi impegnati in Abruzzo e affiancare le altre forze in campo, fino al termine dell’emergenza che ha colpito le popolazioni delle regioni del Centro Italia, piegate dal terremoto congiunto alle fortissime nevicate.
In questo momento, malgrado abbia ripreso a nevicare, squadre del Soccorso alpino e speleologico di Veneto, Abruzzo, Lazio, Lombardia, Molise e Piemonte, assieme al Sagf di Lombardia e Valle d’Aosta e ai vigili del fuoco, stanno continuando a scavare nel punto dove la valanga ha trascinato l’Hotel Rigopiano di Farindola, più a valle rispetto al ritrovamento di madre e figlio, ovvero nella zona del bar e della Spa, da dove provengono altre voci. La struttura, collassata in alcuni punti, è ricoperta da 5-6 metri di neve e i soccorritori stanno cercando di procedere lungo cunicoli.
Oltre agli otto tecnici da ieri operativi nell’area della valanga, le altre squadre del Soccorso alpino speleologico del Veneto stanno intervenendo in diverse zone del Teramano, in supporto al personale sanitario in caso di infortuni o malori, portando generi di prima necessità e alimentari e cercando di raggiungere luoghi abitati per verificare le condizioni dei residenti e rispondere alle loro necessità urgenti. In particolare una squadra, dopo il supporto a un intervento nella frazione di Paranesi, stanotte si porterà a Valle Castellana, isolata da domenica scorsa, i cui abitanti sono in contatto telefonico. I soccorritori una volta sul posto, dove già è presente il Soccorso alpino lombardo, dovranno però cercare di raggiungere casa per casa i circa 300 residenti delle frazioni attorno, dei quali non si hanno ancora notizie. Una squadra, con sci e pelli di foca ha invece portato alimenti – pasta, pomodori, biscotti, fagioli, zuppe – alle famiglie di Altavilla.
Anche una delegazione della Protezione Civile vicentina è presente in centro Italia. E’ composta da 25 persone ed è dislocata fra Amandola (provincia di Fermo) e Castel Castagna (Teramo). “I volontari sono partiti la notte scorsa e provengono da Recoaro, Marostica, Schiavon, Sarcedo, Valdagno ed Enego. E ne abbiamo altrettanti pronti a mettersi in moto, se si rendesse necessario” spiega la responsabile provinciale della Protezione Civile, Chiara Gabin. Ad Amandola la popolazione è sotto due metri di neve e fino a ieri erano senza energia elettrica. A Castel Castagna è giunto anche un mezzo messo a disposizione in velocità dal Comune di Recoaro su richiesta della Protezione Civile: si tratta di un caricatore-escavatore con cucchiaia rovesciata. Verrà utilizzato per un paio di giorni in modo da permettere ai soccorsi di raggiungere la popolazione, ancora isolata.
Infine sono nove i volontari del 184° Nucleo di Protezione civile e cinofili dell’Associazione nazionale carabinieri del Marosticense impegnati da sabato scorso a Montemonaco, paese di 700 abitanti della provincia di Ascoli Piceno già martoriato dal terremoto in agosto e ottobre, messo ancora a dura prova da forti scosse e abbondanti nevicate. In questi giorni i volontari non hanno avuto tregua con strade impercorribili da sgomberare, muraglie di neve alte metri da abbattere, una persona dispersa nella notte da soccorrere e altre rimaste bloccate in casa propria da “liberare”.