Pfas, i lavoratori della Miteni: “Inseriteci nel piano di sorveglianza sanitaria della Regione”
I lavoratori della Miteni chiedono di essere inseriti nel piano di sorveglianza della Regione sulla popolazione esposta alle sostanze perfluoroalchiliche, i famigerati pfas. Lo affermano i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza salute ed ambiente dell’azienda (Rlssa), “anche perché si possa procedere parallelamente ad una verifica del loro stato di salute rispetto a quanto fin qui evidenziato dalla sorveglianza sanitaria aziendale. Di recente infatti sono sempre più frequenti le notizie riguardanti diversi rilievi medico-scientifici su possibili effetti dannosi che i pfas causerebbero alla salute delle persone” affermano in una nota.
Dati che preoccupano non poco i lavoratori della Miteni, anche in considerazione delle alte concentrazioni di queste sostanze presenti nell’organismo delle maestranze. Ulteriori preoccupazioni giungono poi dalla lettura di quanto recentemente relazionato in materia di pfas da parte di alcuni organismi istituzionali.
A preoccupare i lavoratori della Miteni sono in particolare la relazione della Commissione tecnica pfas della Regione Veneto, del novembre scorso, quella della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e sugli illeciti ambientali ad esse correlate (dell’8 febbraio scorso), che al punto 3 fa riferimento proprio al nonitoraggio sanitario sui lavoratori della Miteni, e, infine, la relazione del Servizio Epidemiologico Regionale, che ha effettuato un ostudio sui dipendenti ed ex dipendenti Miteni, portato al simposio scientifico internazionale che si è tenuto a venezia il 22 ee 23 febbraio scorsi.
“Quanto emerso in queste tre diverse circostanze conferma ancor più l’opportunità e l’urgenza della nostra richiesta di presa in carico da parte del Servizio sanitario regionale dei lavoratori di Miteni – attuali dipendenti, ex dipendenti ed eventuale personale imprese terze – già inoltrata alle autorità competenti”.