Provincia, tornano i partiti e il manuale Cencelli: accordo Lega-FdI-Fi-Nardin-civici. Presto le deleghe
Primo step verso l’assegnazione delle deleghe ai consiglieri provinciali. Martedì 19 novembre il presidente della Provincia di Vicenza Andrea Nardin ha illustrato alla stampa quali e quante materie sono state suddivise tra due delle tre liste che si sono presentate alle elezioni del Consiglio provinciale lo scorso 29 settembre e che rappresentano la maggioranza in Consiglio: la lista “il Centrodestra Uniti per Vicenza”, che conta 8 eletti, e la lista “Casa Civica”, con due eletti.
Manca ancora l’abbinamento delle deleghe ai consiglieri, di cui il presidente si occuperà nei prossimi giorni, ma una prima suddivisione c’è, frutto di incontri e confronti tra il presidente Nardin, le segreterie di partito di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia e i rappresentanti del gruppo civico. A sancire l’accordo raggiunto, a fianco del presidente c’erano il segretario provinciale della Lega Denis Frison e i rappresentanti di Fratelli d’Italia Vincenzo Forte e Matteo Fabris. Assenti giustificati i rappresentanti di Lega e dei civici.
La suddivisione, fatta col bilancino, con in mano il “manuale Cencelli” e frutto di un minuzioso lavoro di mediazione di Nardin, non riguarda solo le liste che rappresenteranno la maggioranza (con i sindaci di area centrosinistra, capoluogo compreso, rimasti fuori dai giochi) ma ciascun partito della lista di centrodestra, ossia Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Così, la vicepresidenza vicaria, secondo gli accordi presi, sarà assegnata ad un consigliere provinciale della Lega, mentre una seconda vicepresidenza sarà in capo ai civici. Tra le deleghe più significative, l’edilizia scolastica andrà a un leghista, mentre la viabilità a Fratelli d’Italia. A Forza Italia sono riservati il bilancio e il trasporto pubblico, mentre ai civici la protezione civile e l’ambiente.
Nel dettaglio, i consiglieri provinciali tra cui saranno suddivise le deleghe sono: per la Lega Moreno Marsetti, Enrico Costa e Davide Faccio; per Fratelli d’Italia Davide Berton, Maria Cristina Franco e Francesco Enrico Gonzo; per Forza Italia Renzo Marangon e Marco Zocca; per il Gruppo Civico Alberto Bertoldo e Filippo Negro. Il presidente ha mantenuto per sé i Fondi dei Comuni di Confine (la montagna), i rapporti con l’Unione Province d’Italia e quelli con il capoluogo. Il risultato della mediazione segna anche uno spostamento verso il centrodestra di Andrea Nardin, presidente eletto meno di due anni fa (era il gennaio 2023) anche con i voti fondamentali dei sindaci di area Pd a presiedere quella che allora era la “Casa dei Comuni“, ossia un ente dove tutte le anime politiche trovassero una rappresentanza unitaria.
Che la situazione che si è venuta a creare fosse delicata Nardin lo ha ben presente, anche perché due anni fa fu proprio un civico come l’allora sindaco di Schio Valter Orsi a tessere la tela che lo portò alla guida della Provincia di Vicenza. Orsi che, si mormora, non vedesse di buon occhio lo schierarsi dei civici con i tre partiti del centrodestra. “È fondamentale mantenere i rapporti con il Comune di Vicenza, visti i molti progetti che condividiamo e le società partecipate da entrambi – ha spiegato Nardin -. Ci sono poi i Fondi dei Comuni di Confine, che riguardano le progettualità e le opere da realizzare nelle aree montane, territori strategici della nostra provincia che, proprio per la loro complessità, meritano un’attenzione particolare”.
La normativa, per inciso, prevede che il potere di assumere atti a rilevanza esterna sia del presidente, il quale ha la facoltà di farsi affiancare da consiglieri delegati per essere coadiuvato nelle sue funzioni. Proprio per questo motivo la Provincia non ha mai vissuto momenti di stallo, perché tutte le decisioni sono state prese dal presidente. “L’attività della Provincia non si è mai fermata e anzi con gli uffici abbiamo lavorato a pieno ritmo – ha sottolineato Nardin – tuttavia ritengo che sia importante avere al mio fianco consiglieri delegati che mi supportino, in modo da affrontare in maniera più approfondita materie di impatto rilevante per il territorio, come sono le funzioni della Provincia”.
La spartizione delle deleghe
Lega: Vice presidente vicario, grandi opere-Tav (tranne Sp 46 e ponti di Debba), edilizia scolastica, caccia e pesca, polizia provinciale, pianificazione territoriale, urbanistica, sicurezza. Forza Italia: Sua – Stazione Unica Appaltante, politiche della montagna e aree interne, ponti di Debba, personale, rapporti con gli enti locali (tranne capoluogo), bilancio, trasporto pubblico locale. Civici: Vice presidente, Sp 46, ambiente e mobilità lenta, protezione civile e difesa del suolo, innovazione digitale e sistemi informatici, transizione energetica e energie rinnovabili, sport. Fratelli d’Italia: viabilità Nord-Est, viabilità Nord-Ovest, ciclovie, turismo, cultura, dimensionamento scolastico, gentilezza, pari opportunità, A4 Holding.
Lunedì il primo Consiglio Provinciale post-voto
Intanto per lunedì 25 novembre alle 15 è convocato il primo Consiglio Provinciale. All’ordine del giorno, le variazioni al bilancio di previsione finanziario 2024-2026, al Dup e al programma triennale dei lavori. Verifica degli equilibri, assestamento del bilancio e riconoscimento di debiti fuori bilancio; la nomina di tre consiglieri provinciali in seno all’Unione Province d’Italia del Veneto; l’approvazione dello schema di convenzione per l’adesione al servizio di Stazione Unica Appaltante Qualificata (Suaq) della Provincia di Vicenza; l’approvazione schema di convenzione con il Comune di Valbrenta per la gestione dell’Ufficio per i Procedimenti Disciplinari.