Santorso covid hospital: stop fin d’ora a quasi tutti i reparti, declassato il pronto soccorso

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Stop già da domani a nuovi ricoveri non legati all’epidemia, fine del pronto soccorso come funziona ora e da lunedì l’inizio dello spostamento dei degenti non affetti da Covid-19 in altre strutture, già individuate per questo scopo: Villa Miari a Santorso, l’Opera Immacolata Concezione a Thiene e l’Isac di Bassano del Grappa.

Sono queste le scioccanti indiscrezioni uscite nel tardo pomeriggio da più parti al termine dell’incontro fra i vertici dell’Ulss 7 Pedemontana e i dirigenti delle diverse unità semplici e complesse dell’ospedale Alto Vicentino. Il nosocomio di Santorso è stato infatti individuato dalla Regione pochi giorni fa quale “covid hospital” per tutto il vicentino per il picco dell’epidemia che – pare – si verificherà intorno a metà aprile: 300 posti su 400 destinati solo ai pazienti positivi al nuovo Coronavirus.

Da quanto uscito oggi, con indiscrezioni che girano vorticosamente da ore e che sono confermate da più fonti, sarebbe ufficialmente confermato che il pronto soccorso diventerà in pochi giorni un posto di primo soccorso per covid-positivi e non farà quindi più parte della rete di urgenza ed emergenza (Suem 118). Tutti i ricoveri non legati all’epidemia saranno sospesi già dalle prossime ore e saranno dimessi man mano tutti i pazienti che possono tornare a casa, mentre per gli altri da lunedì inizieranno ad essere trasferiti per liberare posti letto e riorganizzare i reparti. In definitiva, dicono le indiscrezioni, dell’ospedale dell’Alto Vicentino, così come lo conosciamo ora, rimarranno solo le unità operative di psichiatria, radiologia e nefrologia. Anche l’area materno-infantile (ostetricia e ginecologia e pediatria), così come tutto il blocco medico, la cardiologia, la neurologia, la chirurgia, l’otorinolaringoiatria, l’oculistica, la fisiatria e la geriatria saranno trasferiti per alcuni mesi all’ospedale San Bassiano.

In sostanza, nel giro di una settimana, si trasformerà un ospedale per acuti (in grosse difficoltà da un paio di anni per mancanza di personale) in un ospedale per infettivi, privando tutto il territorio dell’Alto Vicentino della propria struttura di riferimento. Dalla Regione, non sono arrivate spiegazioni dei motivi che hanno fatto preferire Santorso agli ex ospedali di Schio, Thiene o Marostica.

Essere edotti sulle motivazioni della scelta, che preoccupa non per l’immediato ma per il futuro della struttura, era stata la richiesta del presidente del Comitato dei sindaci dell’Alto Vicentino, Franco Balzi, che a nome dei sindaci aveva scritto una lettera alla Regione e alla dirigenza dell’Ulss 7 chiedendo garanzie scritte sulle sorti dell’ospedale passata la crisi-covid, pur assicurando lealtà e collaborazione di fronte all’emergenza di queste settimane.

«Ora siamo in emergenza. Ma poi tutto tornerà come prima, meglio di prima» ha dichiarato stamane uno stizzito Presidente del Veneto Luca Zaia sul Giornale di Vicenza. «Ci stanno facendo perdere tempo. I sindaci sanno che non possiamo portare via i reparti così, con un colpo di spugna. Ci sono le schede ospedaliere: sono legge. Quindi, per favore, finiamola di trovare dietrologie su scelte dolorose fatte perché qui si muore. Questa è una epidemia che è peggio di una guerra. Santorso è un ospedale nuovo e non mi sogno di chiuderlo neppure lontanamente». A rincarare la dose, era stata l’assessore alla sanità Manuela Lanzarin: «Trovo ridicolo che i sindaci avanzino richieste di questo genere in un momento così tragico. Dopo l’emergenza sarà tutto come prima. Era scontato. Pensare il contrario è una idiozia».

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Sulla stessa linea Fratelli d’Italia con Alex Cioni ed Erminio Masero, rispettivamente consigliere comunale di Schio e sindaco di Piovene Rocchette: «Queste strutture diverranno operative solamente se il contenimento messo in atto dalla Regione Veneto non dovesse dimostrarsi sufficiente e l’assessore regionale Elena Donazzan ha assicurato che se dovesse scattare questo piano, a emergenza finita tutto ritornerà alla normalità  con il ripristino di ogni servizio e  con la confortante prospettiva di ulteriori importanti investimenti finalizzati a valorizzare la struttura».

Di parere diverso il Comitato sanità pubblica Alto Vicentino. “Con questa scelta della Regione – scrive in una nota – il nostro territorio è destinato a dare più di altri in termini di impegno e di solidarietà. Il rischio concreto, quando l’epidemia sarà passata, è che i reparti si assestino a Bassano, che diventerà a quel punto un ospedale unico. Con l’annuncio che Santorso diventerà un ospedale Hub dedicato al Covid-19 le terapie intensive saranno dedicate esclusivamente all’insufficienza respiratoria da polmonite Covid-19. La neurologia e la Stroke Unit sono già chiuse e non ricevono più malati neurologici, l’ unità coronarica e la cardiologia sono in via di chiusura, le sale operatorie anche. Santorso seguirà la sorte dell’ ospedale di Schiavonia, dedicato solo all’emergenza in corso, ma le persone dell’Alto Vicentino continueranno ad ammalarsi di ictus, infarto, occlusione intestinale, appendicite. Verranno tutti trasferiti in altri ospedali?”.

I consiglieri regionali del Coordinamento Veneto 2020 Ruzzante, Bartelle e Guarda in merito hanno depositato un’interrogazione regionale per chiedere alla Giunta Zaia di impegnarsi nell’immediato e in prospettiva futura a garanzia delle strutture individuate come Covid Hospital e della popolazione che vi fa riferimento.

FACCIAMOCI SENTIREIl governatore ha scritto direttamente sul Gdv per dire che noi amministratori dovremmo stare zitti "perchè gli facciamo perdere tempo". Come se non dovessimo essere legittimamente preoccupati per il presente e il futuro della nostra comunità. Se è vero che il picco sarà a metà aprile, questa situazione durerà per mesi. Mesi in cui saremo senza servizi essenziali come la cardiologia, in cui chi ha delle emergenze magari morirà. Non ce lo meritiamo.Vogliamo vincere l'epidemia, ma pretendiamo che tutti i cittadini dell'Altovicentino abbiano i servizi sanitari di cui hanno diritto. Oggi Zaia ha delirato. Così, per creare confusione, smarrimento, ha detto di "aver aperto un punto nascite a Schio" e di "aver potenziato il pronto soccorso". Cose che non stanno nè in cielo nè in terra.Con questo video cerco di ricostruire la vicenda.E' un momento decisivo per il nostro territorio. Siamo tutti uniti per vincere il virus, ma non possiamo accettare che questa scelta irresponsabile e scellerata penalizzi le persone più fragili e sfortunate del nostro territorio! Anche perchè le soluzioni nelle altre regioni sono state diverse. Questa è una scelta politica, drammaticamente sbagliata.

Pubblicato da Carlo Cunegato su Giovedì 19 marzo 2020

DA parte sua, il Partito Democratico di Schio chiede sa sua volta di conoscere i criteri che hanno condotto i vertici Regionali a far ricadere la scelta sull’Ospedale Alto Vicentino, «vista la già critica situazione dei servizi sanitari nella nostra Ulss. Perchè ad esempio, non si è scelto di riconvertire il vecchio ospedale de Lellis di Schio, cogliendo l’occasione per ridare finalmente una vera utilità a questa struttura ormai abbandonata? La riconversione sarebbe stata – a differenza di quanto sta succedendo in altre città – troppo impegnativa?. Siamo in grande apprensione anche per il personale ospedaliero di Santorso: ci auguriamo che saranno predisposti tutti gli strumenti necessari ad affrontare questo nuovo enorme sforzo con successo e in condizioni di sicurezza».