Schio, Valdagno e Malo aumentano l’Imu. “Colpa dei canoni ApReteGas e dei tagli statali”

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Il Governo taglia, i Comuni son costrettu ad aumentare le imposte. Va detto che non è solo per la scelta del governo romano di scaricare sugli enti locali i buchi di bilancio, che i Comuni di Schio, Valdagno e Malo hanno annunciato – insolitamente insieme – di aumentare l’Imu (l’imposta sul possesso degli immobili, da versare per la seconda abitazione e/o altri immobili).

Fra i motivi infatti c’è anche un aspetto che può sembrare burocratico ma non lo è: è in fase di rinegoziazione il canone da versare a ApReteGas per l’uso delle infrastrutture sotterranee che portano il gas nelle case.

E così i tre comuni, che contano insieme poco meno di 80 mila abitanti, hanno dato l’annuncio dell’aumento delle imposte insieme. Forse per farsi coraggio nell’andare di fronte ai cittadini e alle cittadine che non saranno certo troppo contenti, in un momento di così grande incertezza, di pagare imposte in più.

“Le Amministrazioni comunali di Schio, Valdagno, Malo sono chiamate, in questi giorni, a prendere una decisione difficile – scrivono i tre sindaci, rispettivamente Cristina Marigo, Maurizio Zordan e Moreno Marsetti – ma necessaria per garantire la continuità dei servizi essenziali ai cittadini e mantenere l’equilibrio del bilancio comunale. Per far fronte alle decurtazioni conseguenti da un lato ai tagli dei trasferimenti statali anticipati dalla legge bilancio in fase di approvazione e dall’altro alla rinegoziazione del canone richiesta da ApReteGas, si rende necessario prevedere un aumento dell’IMU, imprescindibile per poter approvare un bilancio in pareggio”.

Ad aver incido in modo consistente, spiegano “è stata l’istanza di revisione del canone per i servizi di distribuzione del gas naturale che ApReteGas, la società che gestisce il servizio sul nostro territorio, ha rivolto ai Comuni di Schio, Valdagno, Thiene, Montecchio Maggiore, Malo, Valli del Pasubio, Torrebelvicino, Castelgomberto, Recoaro Terme.

Un’azione che ha costretto i Comuni a costituire un fondo rischi, che per Schio e Valdagno ad esempio sarà di circa 900 mila euro e per Malo di 800 mila: il maxi-accantonamento “è una misura necessaria di precauzione per tutelare le Amministrazioni in caso di possibili contenziosi ed ha un impatto significativo sulla parte corrente del bilancio comunale”. Quella, insomma, destinata al finanziamento delle spese per i servizi pubblici essenziali, per la fornitura di beni e servizi per le attività amministrative, per l’erogazione di servizi alla comunità e le spese per interessi e obblighi finanziari.

La percentuale dell’aumento dell’Imu al momento è ancora in fase di fissazione e sarà oggetto di discussione nei Consigli Comunali dei singoli Comuni. “La necessità – dicono ancora i tre sindaci – di costituire questo fondo rischi ha comportato una serie di riflessioni e scelte, poiché per alcuni Comuni non ci sono altre voci di bilancio in grado di coprire una somma così ingente senza compromettere gravemente i servizi. Per questo motivo, nonostante l’impegno delle amministrazioni a contenere la pressione fiscale, si è reso necessario un adeguamento dell’Imu, laddove tale imposta non fosse già applicata al massimo consentito per legge”.

Una scelta che non è stata presa a cuor leggero ed è stata frutto di numerosi incontri tra sindaci al fine di concordare una linea comune di risposta alle richieste di ApReteGas e la percentuale di aumento che dovrà ora essere approvata di rispettivi Consigli Comunali. “L’obiettivo indispensabile – commentano Marigo, Zordan e Marsetti – resta quello di garantire un bilancio solido, evitando tagli ai servizi vitali per la collettività e per una gestione oculata delle risorse pubbliche”. I sindaci precisano tuttavia che “l’entità dell’ammanco impone una riflessione seria e responsabile. Il pareggio di bilancio non è un’opzione, ma un obbligo di legge. Tuttavia, raggiungerlo comporta sacrifici che siamo costretti a condividere con la cittadinanza, perché non vi sono alternative che evitino del tutto un incremento delle tasse locali. Siamo consapevoli che ogni aumento è un peso aggiuntivo per le famiglie e le imprese, soprattutto in un contesto già segnato da difficoltà economiche diffuse. Per questo, stiamo lavorando per contenere al massimo gli effetti di tali aumenti, riducendo le inefficienze e ottimizzando ogni risorsa disponibile”.