Tagliati i nastri del Ponte di Corde. Cunegato “Una giornata storica”
Ci siamo. E’ stato ufficialmente inaugurato questa mattina il cosiddetto “Ponte di Corde” a Valli del Pasubio. I nastri tricolori della passerella in acciaio lunga 105 metri sono stati tagliati questa mattina dal Sindaco di Valli Armando Cunegato assieme al Presidente dell’Avis Schio Giulio Fabbri, dato che il ponte è stato intitolato all’Associazione Donatori di Sangue.
Alla cerimonia di inaugurazione questa mattina l’atmosfera, a dispetto del meteo inclemente e freddo, era elettrica, trepidante. Il ponte di corde di Valli del Pasubio in questi anni e soprattutto negli ultimi mesi è diventato infatti una sorta di struttura ‘mitica’ nell’immaginario collettivo, con un carico di attese enormi da rispettare. Ovunque si percepisce la frenesia delle persone che attendono solo l’apertura per poter transitare e lanciarsi nella camminata nel vuoto. Basti pensare che domenica scorsa i Carabinieri di Valli sono dovuti intervenire a bloccare gruppi di persone che transitavano nonostante fosse ancora chiuso.
Così in questa atmosfera di grande emozione il primo a parlare agli oltre 150 presenti è stato quello che più di tutti in questi anni ha seguito gli sviluppi dell’opera, il Sindaco Cunegato. “Sei anni fa assieme ai sindaci di Posina e Recoaro abbiamo colto questa occasione – ha esordito – abbiamo avuto a disposizione e speso un milione di euro per valorizzare le nostre montagne con il progetto Va.Po.Re. Era dal Ventennio fascista che qui non venivano investite cifre del genere”. Nel ripercorrere le vicende di questi anni Cunegato ha puntato molto sull’impatto che il ponte avrà per lo sviluppo delle Piccole Dolomiti. “Assieme ai colleghi sindaci con questo progetto stiamo rilanciando tutta l’area della Val Leogra – ha proseguito con voce emozionata – e dato l’incredibile riscontro che stiamo avendo in questi mesi capiamo che siamo andati nella direzione giusta. Per Valli del Pasubio questa è una giornata memorabile”.
Il Ponte da ora in avanti sarà quindi conosciuto come Ponte Avis, associazione presente in massa alla mattinata con decine di insegne delle sezioni locali vicentine e venete. “Questo è il Ponte Avis – ha specificato subito Fabbri – e non avrà altri nomi”. Il Presidente della sezione donatori Schio ha quindi ricordato il tragico incidente del ’56 nella zona del ponte, in seguito al quale le donazioni di sangue del primo nucleo scledense permisero di salvare 9 vite. “L’anno dopo nacque Avis Schio – ha concluso – ringrazio il sindaco per questa intitolazione”.
Ma la persona che più di tutti ha condiviso la sua emozione è stato il direttore dei lavori Carlo Costa, che con voce rotta ha definito “esemplare” l’opera, “una svolta per il territorio grazie al lavoro comune dei sindaci”.
Prima del taglio del nastro il Ponte è stato benedetto dal parroco di Valli Don Giuseppe Pasquale, che ha consegnato le forbici a Cunegato e Fabbri i quali hanno finalmente tagliato il tricolore. A quel punto il pubblico scalpitante ha potuto attraversare il ponte in tutta la sua lunghezza per la prima volta in assoluto, tra le esclamazioni di stupore e gli immancabili selfie ricordo.