Terremoti: ecco la sismicità nel vicentino, comune per comune
Le ultime scosse di terremoto in Centro Italia, con annesso sciame sismico di oltre 200 scosse, ci ha riproposto con forza la questione della sismicità del nostro territorio. L’Italia, si sa, è terra di scosse, spesso feroci, in particolare perché qui la placca tettonica africana e quella europea si spingono una verso l’altra.
Per ridurre gli effetti di eventuali terremoti, l’azione dello Stato si è concentrata per questo sulla classificazione del territorio in base all’intensità e frequenza dei terremoti del passato e sull’applicazione di speciali norme per le costruzioni nelle zone classificate sismiche. Le mappe dell’Istituto Italiano di Fisica e Vulcanologia (aggiornate via via negli anni) illustrano limpidamente quali sono le zone a maggior rischio sismico nel nostro paese: tutto l’Appennino Centro-Meridionale e il Nordest, in particolare il Friuli Venezia Giulia.
Nel 2003 sono stati emanati i criteri di nuova classificazione del territorio nazionale, basati sugli studi e le elaborazioni più recenti relative alla pericolosità sismica del territorio, ossia sull’analisi della probabilità che esso venga interessato in un certo intervallo di tempo (generalmente 50 anni) da un evento che superi una determinata soglia di intensità o magnitudo.
La Regione Veneto dedica al nostro rischio sismico una sezione del suo sito istituzionale.
Nel 2003 il Consiglio Regionale ha fatto propria la classificazione sismica nazionale e approvato il nuovo elenco dei comuni sismici del Veneto. In quella occasione furono approvate anche nuove regole tecniche per le costruzioni antisismiche, riguardanti i ponti, le fondazioni e gli edifici in genere, calibrate a seconda delle diverse zone sismiche. E così scopriamo che il territorio veneto è interamente classificato come sismico e, in una scala da 1 a 4, incluso nelle zone 4, 3 e 2. Per capirci, la Zona 1 è la più pericolosa: qui possono verificarsi “fortissimi terremoti” (non dovrebbe quindi essere il nostro caso), mentre la Zona 4 è la meno pericolosa (i terremoti che si sono verificati storicamente sono rari). In Veneto insomma la situazione risulta molto differenziata, con zone relativamente tranquille e altre molto meno: in particolare, trevigiano e bellunese sono le provincie più esposte, in quanto presentano numerosi comuni classificati in Zona 2 (nella quale quindi possono verificarsi forti terremoti).
Guardando nel dettaglio la situazione nel vicentino, quasi tutti i comuni berici sono classificati in Zona 3 (possono verificarsi forti terremoti ma rari). Gli unici comuni classificati in Zona 2 sono Crespadoro e, nel bassanese, Mussolente, Pove del Grappa e Romano d’Ezzelino, mentre decisamente più tranquilli possono considerarsi (Zona 4) una serie di comuni del Basso Vicentino: Poiana Maggiore , Noventa Vicentina, Campiglia dei Berici, Asigliano, Agugliaro e Albettone.