Ulss 7, terza dose a categorie sensibili e Rsa. Duecento assegnate ai due distretti
Partono oggi le inoculazioni delle prime terze dosi di vaccino, quelle di “richiamo”, ad oggi destinate alla popolazione di anziani e persone non autosufficienti dopo quelle riservate alle persone affette da gravi patologie. Saranno utilizzati solo i farmaci con tecnologia a mRNA, vale a dire i marchi Pfizer e Moderna, e saranno in tutto 200 le dosi disponibili in queste ore per il bacino dell’Ulss 7 Pedemontana.
Si tratta del primo stock di sieri anticovid già nei giorni scorsi consegnato ai somministratori autorizzati da Azienda Zero per conto della Regione Veneto. Cento sono stati assegnati in misura uguale all’area del Distretto 1 del Bassanese e Altopiano dei 7 Comuni, altrettanti per la zona dell’Altovicentino.
Come specificato da una nota dell’azienda sanitaria, l’obiettivo alla base di questa nuova tornata di somministrazioni consiste nel “procedere il più rapidamente possibile, grazie alla stretta collaborazione tra Dipartimento di Prevenzione, servizi sanitari territoriali e case di riposo, dove a somministrare il siero saranno i medici delle Usca. Per gli ospiti delle Rsa in particolare la terza è da considerarsi come una dose “booster”, ovvero di richiamo dopo il
completamento del ciclo vaccinale primario, al fine di mantenere nel tempo un adeguato livello di risposta immunitaria”.
Tale “booster” va somministrato a distanza di almeno 6 mesi dall’ultima inoculazione. “Fin dall’inizio della campagna di vaccinazione – sottolinea il direttore generale di Ulss 7 Carlo Bramezza – una delle nostre priorità è stata proteggere gli ospiti delle case di riposo e questo non è cambiato. Così, dopo i pazienti più fragili per patologia, cominciamo proprio da loro per la somministrazione della terza dose subito, già da oggi. Inizia di fatto una nuova fase della campagna di vaccinazione, che d’ora in avanti proseguirà in parallelo su due fronti: da una parte l’impegno a estendere sempre di più la copertura vaccinale, coinvolgendo chi per qualche motivo fino a oggi non ha ancora aderito, dall’altra garantire il mantenimento di un elevato livello di protezione in tutta la popolazione già vaccinata, a partire dai soggetti più a rischio e che per primi hanno completato il ciclo di vaccinazione primario. Per la nostra organizzazione si apre dunque un ulteriore fronte di impegno, ma sappiamo di poter contare su una macchina organizzativa ben rodata”.