Un laser innovativo per l’urologia pediatrica del S. Bortolo
Grazie alla onlus vicentina Abam e ai club Rotaract l’ospedale S. Bortolo può contare ora su una innovativa strumentazione laser di altissima precisione (del valore di 70 mila euro), donata al reparto di urologia pediatrica. Grazie ad una fibra laser dello spessore di appena un millimetro, consente di intervenire in endoscopia anche sui neonati per la risolvere gravi malformazioni alle vie urinarie e calcolosi renali, per le quali la chirurgia pediatrica del S. Bortolo è un centro di riferimento nazionale.
La nuova dotazione valorizza così la grande tradizione dell’ospedale vicentino in particolare nell’urologia pediatrica e nell’utilizzo delle tecniche mininvasive in chirurgia pediatrica: “In questi ambiti – sottolinea il prof. Salvatore Fabio Chiarenza, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Pediatrica – siamo un centro di riferimento, tanto è vero che oltre il 30 per cento dei piccoli pazienti che operiamo provengono da altre Ulss e più del 15 per cento da fuori regione, tutti con patologie o malformazioni particolarmente complesse e che noi trattiamo con chirurgia mininvasiva. La tradizione del S. Bortolo nell’ambito dell’urologia pediatrica risale ancora al lavoro del professor Belloli e del professor Musi, che abbiamo proseguito ed implementato sviluppando in particolare, negli ultimi 15 anni, una forte propensione all’utilizzo di metodiche mininvasive, utilizzando strumenti sempre più piccoli ed efficaci capaci di ridurre al minimo dolore e le cicatrici nei bambini. Questa apparecchiatura ci consentirà di compiere un ulteriore salto di qualità, in quanto grazie ad essa ora possiamo operare pazienti anche molto piccoli, inclusi i neonati, dove in passato invece eravamo costretti a utilizzare le metodiche tradizionali per assenza di una strumentazione abbastanza piccola rispetto ai canali corporei dei pazienti”.
La nuova apparecchiatura è già stata utilizzata con successo su quattro pazienti, tra i quali due bambini – il primo di due anni, il secondo proveniente dal Trentino e solo con 20 giorni di vita – affetti da gravi malformazioni dell’uretra.
La nuova donazione è solo la più recente delle iniziative messe in campo da Abam per supportare l’Ulss 6 nella cura ai pazienti pediatrici. L’Associazione Bambini Affetti da Malformazioni congenite nasce infatti nel 1979 per volontà di un gruppo di vicentini assieme al professor Belloli, al dottor Musi e al dottor Frigiola, di fatto fondatori della chirurgia pediatrica vicentina. «La nostra associazione – spiega Giovanni Muffarotto, presidente della onlus vicentina – è nata praticamente dentro il reparto della chirurgia pediatria, con cui nel corso degli anni si è instaurato un bellissimo rapporto di collaborazione, così come con gli altri reparti del S. Bortolo nei quali si assistono i bambini e in particolare quelli affetti da malformazioni congenite. Un ringraziamento particolare, per questo progetto, va ai club Rotarct vicentini, con i quali stiamo collaborando con l’obiettivo di coinvolgere le nuove generazioni”.
Di assoluto rilievo l’ammontare delle donazioni raccolte da Abam in questi anni: oltre 1 miliardo e 800 milioni di vecchie lire tra il 1979 e il 1999 e circa 1,2 milioni di euro dal 2000 ad oggi.