Una stanza protetta in caserma per accogliere le denunce di violenza delle donne
Mettere a disposizione all’interno delle caserme dei carabinieri un ambiente riservato e protetto dove gli operatori possano accogliere le donne che hanno il coraggio di denunciare le violenze subite, sostenerle ed aiutarle nel delicato momento della denuncia e nel percorso verso il rispetto e la dignità della loro persona. Il progetto si chiama “Una stanza tutta per sé”, è promosso per un biennio da Soroptimist International ed ha permesso di inaugurare oggi all’interno della caserma della Tenenza di Dueville, grazie ai Soroptimist Club di Bassano del Grappa e di Vicenza e al Comando Provinciale dei Carabinieri, un luogo dedicato, sobrio ma confortevole, dove la donna vittima di violenza può sentirsi accolta (e non giudicata) da operatori competenti e dove può sviluppare al un atteggiamento propositivo, perché qualsiasi forma di violenza può essere combattuta, denunciata e mai subita.
Si tratta di uno spazio che si integra con un percorso successivo di accoglienza e di sostegno, con la creazione di reti inter-istituzionali a livello provinciale che possono supportare, con maggiore efficacia, le vittime delle violenze.
All’inaugurazione della stanza – in cui i militari dell’Arma, già specializzati nei reati che interessano le fasce deboli ed in particolare le donne vittime di violenze – hanno partecipato, oltre alle presidenti dei due Club Daniela Sostero e Cristina Toniolo e al comandante provinciale Alberto Santini, anche Camilla Amedoro, magistrato delegata dal Presidente del Tribunale di Vicenza e Antonino Cappelleri, Procuratore della Repubblica.
Una stanza tutta per sé” è un service nazionale che il Soroptimist International propone in questo biennio,
grazie a un’esperienza messa in atto dalla presidente nazionale Leila Picco e ad un protocollo d’intesa con il
Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri. L’iniziativa prende il nome da un famoso saggio della
scrittrice inglese Virginia Wolf.