Unione Montana Pasubio-Alto Vicentino, Lazzari attacca “E’ una scatola vuota”
“Un organo che dovrebbe indirizzare la vita amministrativa di un territorio di otto comuni che non fa altro che dare i permessi per raccogliere i funghi, cambiare logo e statuto: l’Unione è ferma”. Sono forti le parole che Nicolas Lazzari, consigliere turritano dell’Unione Montana Pasubio-Alto Vicentino, usa per descrivere l’attività dell’ente. Una grossa struttura che a suo dire in due anni non ha prodotto nessun significativo risultato, mancando di coesione e unità d’intenti tra i sindaci.
Secondo Lazzari infatti l’organo amministrativo nato due anni fa e che raggruppa i comuni di Schio, Valli del Pasubio, Torrebelvicino, Santorso, Piovene, Monte di Malo, San Vito e Posina non sta facendo quello che all’inizio si era proposto. Un obiettivo lungimirante che nel tempo avrebbe portato l’Unione a unificare le politiche degli otto comuni, sotto la linea guida dettata dalla sede di Schio e dalla giunta formata dai sindaci. “Ad oggi l’Unione non ha portato a casa nessun risultato – ha proseguito Lazzari, consigliere di minoranza a Torre e presente anche nell’ente – dato che, salvo per la gestione della Protezione Civile, non c’è nessuna linea comune: ognuno va per conto suo e si fa gli affari suoi. Manca una visione d’insieme strategica per sviluppare il territorio secondo logiche comuni”.
Secondo Lazzari infatti ognuno dei comuni aderenti all’Unione pensa al suo singolo interesse, senza coltivare un dialogo con gli altri che potrebbe migliorare la situazione di tutti. “Basti pensare ai nuovo piano elettrico sottoscritto da Santorso e altri comuni fuori dall’Unione, o alla raccolta differenziata spinta promossa da Schio. Scelte giuste e coraggiose prese singolarmente, perché quindi non cercare di promuoverle tra tutti gli otto? – ha detto ancora – come anche un piano collettivo per le opere pubbliche, con fondi comuni messi a disposizione per sviluppare i centri abitati, progetti di smart city”.
Un cambio di passo che l’Unione dovrà fare se vorrà effettivamente adempiere al suo compito. “Mercoledì prossimo con l’elezione del nuovo presidente bisognerà iniziare a svoltare – ha concluso – far confluire tutte le funzioni dei comuni aderenti all’Unione, pensare progetti a lungo termine in un’ottica di grande comune. Basta pensare solo ai permessi di raccolta funghi”.