Vicenza Calcio retrocesso in Lega Pro. Perso anche contro lo Spezia
Mancava solo la matematica a condannare il Vicenza Calcio alla retrocessione. Anzi, a dire il vero solo un miracolo poteva far mantenere la categoria ai biancorossi. Ebbene ieri sera grazie alla sconfitta con lo Spezia in casa è arrivata anche la certezza assoluta: il Vicenza è retrocesso in Lega Pro, al termine di una stagione disastrosa. La peggiore in termini di piazzamento (20° su 22) della gloriosa storia biancorossa. Sesta retrocessione sul campo nei soli ultimi vent’anni.
Una retrocessione amara, amarissima. Figlia di una gestione scellerata andata avanti per tutto l’anno, con la sciagurata finestra di mercato invernale che ha dato il definitivo colpo di grazia al Lanerossi. Da gennaio in poi infatti è partita l’emorragia di punti che ha fatto chiudere il Vicenza terzultimo, retrocesso senza neanche giocare i playout. Mai così male nella storia. Mai il Lane aveva giocato un campionato così scarso.
E’ tempo adesso che chi di dovere si prenda le colpe di questo disastro sportivo. Il direttore sportivo Tesoro ha già fatto capire di aver la valigia in mano (“Abbiamo disonorato la piazza di Vicenza, difficile la gente ci dia fiducia per ripartire” ha detto pochi giorni fa). Il grosso interrogativo riguarda la proprietà, coi mille dubbi che aleggiano su via Schio. Rimarrà Pastorelli? Gli altri soci di Vi.Fin che faranno? Nel mentre è già ripartita la consueta telenovela estiva sulla cessione del Vicenza alla cordata medio orientale di turno. Sempre che l’anno prossimo il Vicenza giochi effettivamente il campionato di Lega Pro, visto che lo spettro del fallimento e della serie D è proprio lì, dietro l’angolo.
Tutte storie già viste e riviste negli ultimi anni che hanno riservato zero soddisfazioni ai (fantastici) tifosi biancorossi. Si perché alla fine, a pagare per il succedersi di società inadatte alla gloriosa storia biancorossa, sono loro, i tifosi. Quelli che ci mettono la passione e la voce ogni settimana allo stadio. Quelli che si fanno migliaia di chilometri per seguire il Vicenza in tutte le parti d’Italia. Quelli che stanno male a vedere la loro squadra barcamenarsi sempre nelle parti basse della classifica da ormai vent’anni.
Tifosi che per tutto l’anno hanno sempre supportato incondizionatamente la squadra, e che anche ieri sera hanno dimostrato tutto il loro orgoglio di essere vicentini. Nel primo tempo hanno infatti issato lo stemma della città sopra la curva e colorato di biancorosso con tanti fumogeni lo stadio. “Questa curva non retrocede” hanno cantato. Ed è vero, per quel che vale: non sono da Lega Pro. Tutti, anche gli avversari lo hanno ammesso. Anche se il campo ha dato un verdetto diverso.
Una parola infine sul destino, che ieri sera a Vicenza si è ricordato essere dannatamente beffardo. Proprio in questi giorni si festeggia in città il 20° anniversario della storica Coppa Italia vinta contro il Napoli nel 1997. Un trofeo che è stato, probabilmente, l’apice della storia biancorossa. In campo quella sera c’era anche Mimmo di Carlo con la maglia del Lane. Proprio quel Mimmo che ieri sera era sulla panchina dello Spezia, uscito come tanti altri vincitori dal Menti durante quest’annata terrificante. Vent’anni esatti dopo quel fantastico successo, ecco la peggiore delle delusioni. Destino beffardo.
Forza Vecchio Cuore Biancorosso