Broncheoliti, al via campagna di prevenzione con anticorpi monoclonali
In contemporanea con tutte le aziende socio-sanitarie del Veneto, prende il via oggi in Ulss 7 Pedemontana la campagna di prevenzione contro il virus respiratorio sinciziale (Vrs). Come noto, si tratta di un virus che normalmente provoca l’infiammazione della parte inferiore dell’albero respiratorio, proprio dove l’ossigeno dell’aria inspirata viene ceduto al sangue, provocando conseguenze potenzialmente serie: nei neonati e nei bambini con meno di due anni di età questo virus rappresenta infatti il principale motivo di ricovero per malattia respiratoria nei bambini sotto l’anno di vita, con complicanze anche gravi, fino a mettere a rischio la vita del piccolo, e possibili conseguenze a lungo termine sotto forma di una maggiore propensione s sviluppare in futuro bronchiti e asma.
Per questo motivo, la Regione Veneto ha avviato un’intensa campagna di prevenzione che è rivolta a tutti i nati dal 1° gennaio di quest’anno e ai neonati, attraverso la somministrazione di uno specifico anticorpo monoclonale, che consente di ridurre del 80% il rischio di ricovero in ospedale. Per i bambini nati dal 1° gennaio fino al mese di ottobre saranno i pediatri di libera scelta a somministrare il medicinale, mentre per i nuovi nati la somministrazione sarà fatta direttamente in ospedale dal personale del reparto di Pediatria.
“Non si tratta di un vaccino – sottolinea Lorenzo Bulegato, direttore del Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell’Ulss 7 Pedemontana – ma di un farmaco, anticorpo monoclonale appunto, che agendo in modo specifico ovvero su questo virus è in grado di neutralizzarlo, evitando così fino al 90% dei ricoveri da esso causati. Il virus respiratorio sinciziale è maggiormente diffuso da ottobre a marzo, per questo è importante proteggere neonati e lattanti che affrontano il loro primo inverno. La somministrazione avviene con una singola iniezione che protegge per tutta la stagione. Come Servizio di Igiene e Sanità Pubblica stiamo inviando una lettera a casa per informare e sensibilizzare tutti i genitori dei bambini nati a partire dal 1° gennaio di quest’anno, destinatari della campagna di prevenzione, ma si ribadisce la fondamentale attività di sensibilizzazione viene fatta anche dai pediatri di libera scelta”.
Proprio su questa “alleanza” richiama l’attenzione il direttore generale dell’Ulss 7 Pedemontana Carlo Bramezza: “Con i pediatri di libera scelta, così come i medici di medicina generale, vi è una collaborazione costante, su tantissimi fronti, perché l’obiettivo comune è sempre la salute dei pazienti. Questa campagna di prevenzione nasce così da una forte integrazione tra i pediatri di famiglia e le pediatrie ospedaliere, che si suddivideranno l’impegno per la somministrazione così da ottimizzare sia la comunicazione con i genitori, sia gli aspetti organizzativi e la facilità di accesso al farmaco. L’adesione alla campagna è su base volontaria e gratuita. Ringrazio dunque i pediatri per il loro impegno e disponibilità”.
Proprio su questa collaborazione richiama l’attenzione Franco Cadore, rappresentante dei pediatri di libera scelta del Distretto Bassanese: “La campagna si basa su una forte sinergia tra ospedale e territorio e dobbiamo rendere merito al Sisp dell’Ulss 7 Pedemontana per averci messo nelle condizioni di essere operativi in tempi brevi, per offrire nei nostri ambulatori fin dall’inizio della stagione invernale questa importante opportunità di protezione per i bambini al di sotto dell’anno di vita. Noi da parte nostra, quando abbiamo avuto notizia della campagna di prevenzione, abbiamo già iniziato a sensibilizzare i genitori. Ogni anno in Veneto circa 900 bimbi vengono ricoverati e alcuni con esiti non lievi. Questo farmaco, che non è un vaccino, ha dimostrato di avere un’elevata efficacia e sarà offerto gratuitamente. Auspichiamo che i genitori responsabilmente faranno la scelta di proteggere i figli da questa patologia molto grave e devo dire che per ora sembra esserci una buona risposta da parte delle famiglie”.
Sull’importanza della prevenzione richiama l’attenzione anche Daniele Pittarello, rappresentante dei pediatri di libera scelta dell’Alto Vicentino: “Oltre il 60% dei bambini contrae il Vrs entro il compimento di 1 anno di età e quasi tutti si infettano almeno una volta entro il compimento dei 2 anni. Considerando un’intera coorte di nascita, oltre il 20% sviluppa un’infezione severa da Vrs con necessità di assistenza medica ambulatoriale, mentre quasi il 4% nel primo anno di vita richiede ospedalizzazione. Dei bambini ospedalizzati, circa il 20% ha necessità di ricovero in reparti di terapia intensiva. Inoltre, circa il 70% dei bimbi che hanno avuto bronchiolite da Vrs va incontro a broncospasmo ricorrente negli anni successivi, e quasi il 50% sviluppa asma bronchiale”.
In questo contesto – sottolineato le principali associazioni di Medicina Generale e Pediatria – le nuove possibilità di prevenzione del virus respiratorio sinciziale (Vrs), in primis attraverso l’offerta a tutti i neonati dell’anticorpo monoclonale, ma anche attraverso la vaccinazione in gravidanza, rappresentano una fondamentale risposta a una infezione che ogni anno provoca nel mondo tra i bambini di età inferiore a 5 anni circa 33 milioni di casi di infezioni delle basse vie respiratorie che richiedono assistenza medica, 3.6 milioni di ospedalizzazioni e la morte di oltre 100 mila bambini.