Incendi dolosi alle pizzerie: arrestati in sei. Il mandante è l’ex titolare

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Le immagini dell'incendio alla pizzeria ristorante Da Cuti a Cassola (gennaio 2024)

Nelle prime ore di oggi, 11 luglio, nelle Provincie di Padova, Pavia, Treviso e Venezia, i
militari della Compagnia Carabinieri di Bassano del Grappa, con il supporto dei Reparti dell’Arma del posto, hanno proceduto a dare esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari di Vicenza, su richiesta della Procura, nei confronti di un gruppo di sei soggetti (una donna ed un uomo italiani, due cittadini croati e due serbi) ritenuti responsabili, a vario titolo, di tre incendi aggravati (il primo tentato, gli altri due avvenuti) ai danni rispettivamente dei ristoranti pizzeria “Da Cuti” di Cassola (il 16 gennaio scorso l’incendio tentato e il 24 gennaio consumato) e “Villa da Cuti” di Rosà (sempre la notte del 24 gennaio).

L’inchiesta, condotte dai militari della sezione operativa bassanese hanno utilizzato sia metodi d’indagine tradizionali che tecnologici, consentendo di accertare come la banda, in concorso tra suoi diversi componenti e con ruoli differenti, sia la responsabile dei tre reati.

Verso le 2 del 16 gennaio i sei hanno infatti tentato di appiccare un incendio alla
sede dell’esercizio di Cassola, non riuscendo nel loro intento dato che una persona che dimora in un’abitazione sopra al locale, udendo i colpi di mazza contro la vetrata si è affacciato dal terrazzo e ha messo in fuga l’assalitore. La successiva notte del 24 gennaio, in successione, i sei avrebbero appiccato un incendio ai danni dello stesso ristorante-pizzeria, provocando danni a tutta l’area esterna. Poi, poco dopo, avrebbero dato alle fiamme anche al locale di Rosà, procurando danni ingentissimi, al punto da rendere il locale inagibile.

Le indagini hanno consentito ai militari dell’Arma di accertare che uno degli arrestati, un 57enne croato che attualmente ha dimora in provincia di Pavia, era stato l’esecutore materiale di tutti e tre i crimini, accompagnato sul posto di volta in volta alternativamente da altre due distinte persone: un 39enne serbo (il 16 gennaio) e da una donna trevigiana di 36 anni in occasione dei due eventi incendiari del 24 gennaio. Tutte persone appositamente reclutate da un 61enne croato, con il supporto (per il primo tentativo di incendio)di un 31enne serbo, allo stesso legato da un vincolo di parentela. In ultimo, i carabinieri hanno accertava anche come il mandante di tutti e tre i crimini fosse un 61enne italiano che voleva così portare a compimento un’azione di ritorsione nei confronti degli attuali gestori, ai quali
aveva ceduto l’attività con un contratto di sub-affitto d’azienda e il cui rapporto era poi sfociato in disaccordi di natura economica.

Due incendi in pizzerie in meno di due ore: forti sospetti su una stessa mano dolosa

Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Vicenza su richiesta della Procura della Repubblica ha disposto la custodia cautelare in carcere a carico di M.P., italiano, 61enne del bassanese; B.S., 61enne cittadino croato, già sottoposto alla detenzione domiciliare per altra causa nel trevigiano; M.M., 57enne cittadino croato, dimorante nel pavese (quest’ultimo indagato anche per furto aggravato, avendo, poco prima di appiccare l’incendio alla pizzeria “Villa da Cuti”, rubato tra l’altro il fondo cassa di 150 euro. ,00). Agli arresti domiciliari sono finiti invece B.F. 36enne italiana residente nel trevigiano, M.L. 39enne serbo residente a Mestre e M.D., 31enne serbo, già detenuto nella casa circondariale di Venezia per altra causa.