Ruba e fugge in bici seguito dalle commesse del negozio. Bloccato da operai di cantiere
C’è voluta una task force di inedita estrazione e composizione per bloccare un ladro sabato mattina (della scorsa settimana), dopo un blitz in due negozi a San Giuseppe di Cassola e un inseguimento in strada tra il fuggitivo – in bicicletta – e due commesse di nazionalità cinese che si erano messe alle sua calcagna a bordo di un’automobile. Fino alla cattura, avvenuta in un cantiere grazie all’intervento degli operai al lavoro e, infine, dei Carabinieri della Compagnia bassanese giunti sul posto. In manette un uomo di 36 anni, originario del Marocco, ad oggi senza fissa dimora e con svariati precedenti penali a suo carico nel “curriculum”.
Il nordafricano stato denunciato per rapina, viste le modalità di intrusione e la colluttazione – senza feriti – avvenuta con una delle due donne che lo aveva sorpreso all’interno dello spazio commerciale ancora chiuso al pubblico a quell’ora. Egli aveva sottratto vari oggetti e denaro contante per un valore approssimativo di 2.500 euro, con la refurtiva restituita ai legittimi proprietari dopo l’arresto. Una prima mattinata di sicuro parecchio “agitata” quella di sabato 12 ottobre in via Monte Verena e dintorni, inaugurata alle 7.30 quando in casa di una donna asiatica di 40 anni, titolare del negozio di articoli Iper Casa, è stata svegliata dall’allarme proveniente dal negozio. Subito si diretta verso il negozio, trovandosi di fronte scaffali in disordine e una finestra forzata, prima di imbattersi in un estraneo.
L’uomo si sarebbe guadagnato la via di fuga verso la porta di emergenza con un vigoroso spintone, tenendo saldamente in mano una borsa di plastica e sulle spalle uno zainetto, si scoprirà poi entrambi zeppi di articoli trafugati. La titolare, in ogni caso, non si è spaventata né persa d’animo: raggiunta da una collega, in coppia si sono messe “alla caccia” del ladro salito in sella a una bicicletta, mentre la passeggera avvertiva il n°112 dei Carabinieri. In meno di un chilometro di strada percorsa, il 36enne è stato poi costretto ad arrendersi: la sua “mossa” di introdursi a piedi in un cantiere edile della zona non ha prodotto gli effetti che sperava, in virtù delle urla delle due donne che hanno attirato l’attenzione degli operai in quel momento all’opera. Vistosi “circondato”, il malvivente si è arreso ed è stato preso in consegna dai militari.
La refurtiva trovata in suo possesso constava di oltre 1.000 euro in denaro contante, due salvadanai di risparmi e mance contenenti circa 100 e 50 euro, tre telefoni smartphone, un orologio, tre confezioni di cuffie auricolari, sei confezioni di bilancini di precisione, due porta documenti in pelle, un portachiavi, un beauty-case, due passaporti ed altri piccoli oggetti comuni. Il marocchino è stato in seguito trasferito presso il carcere circondariale di Vicenza: l’udienza di convalida celebrata martedì ha confermato la misura della detenzione in cella. In seguito a questo colpo “sventato” in extremis, è emerso che un‘intrusione analoga si era prodotta nello stesso giorno alle 6.50 del mattino: dai filmati di videosorveglianza del secondo negozio è stato possibile riconoscerne lo stesso autore in maniera inequivocabile.