Condannati in tutto a quasi 15 anni gli autori delle tre rapine alle sale slot El Dorado
Dopo il triplice arresto degli autori materiali – e della basista, fidanzata di uno dei due criminali – delle rapine alle sale slot di Bassano, Malo e Zanè giunge anche la triplice condanna. La sentenza conferisce in tutto quasi 15 anni di carcere per il serbo Marko Milanovic (classe 1991, 5 anni per lui), il bosniaco Danijel Ocausanin (nato nel 1985, 4 anni e 6 mesi) e la vicentina di Nove Denise Carlesso, 24enne: per la complice della coppia di rapinatori, ex commessa proprio delle sale slot El Dorado, 4 anni e 9 mesi di galera. Ai tre addebitate inoltre ammende individuali con importi da 1.533 ai 1.800 euro oltre al pagamento delle spese processuali.
La sentenza del giudice preposto del Tribunale di Vicenza è giunta nelle scorse ore in seguito al procedimento con rito abbreviato. Un dispositivo che, se da un lato ha concesso uno sconto di pena agli imputati, dall’altro non ha permesso loro di scampare ad un impianto accusatorio senza vie d’uscita dopo le dettagliate indagini dei carabinieri. I tre colpi ai danni delle sale videoludiche di Bassano del Grappa, Zanè e Malo, quest’ultima con tanto di cattura dei due malviventi alle luci dell’alba, erano andati a segno con cadenza quasi mensile dalla fine di ottobre 2018 ai primi di gennaio di quest’anno. Avevano fruttato in tutto meno di 10 mila euro, esponendo il terzetto al rischio concreto del carcere.
I filmati di sorveglianza, unitamente ad altri riscontri, avevano indirizzato gli investigatori dell’arma verso le frequentazioni personali della dipendente “infedele”, di professione barista, individuando con dovizia di indizi come sospettati i due stranieri residenti nell’Altovicentino, tra Thiene e Piovene Rocchette.
Milanovic e Ocausanin in questi mesi hanno atteso la sentenza in cella, nel carcere di S. Pio X, mentre alla 24enne erano stati concessi nel frattempo gli arresti domiciliari. La versione dei fatti di quest’ultima, presente in occasione del primo blitz criminale, non aveva per nulla convinto i militari dell’Arma bassanesi e, proprio da questi dubbi, i carabinieri sono riusciti a risalire all’identità di tutti i componenti del trio: ora destinato a trascorrere un lungo periodo dietro le sbarre.