Convento dei Frati Cappuccini a rischio chiusura. Raccolta firme e una Onlus per salvarlo
Rischia seriamente la chiusura nel breve periodo uno dei conventi francescani storici del Veneto, quello del “Margnan“, luogo di fede ma anche di assistenza i bisognosi che sorge nella zona di San Sebastiano a Bassano del Grappa. I frati Cappuccini che ancora vivono nella struttura di carità sono solo 9, ogni giorni preparano e servono una settantina di pasti a persone bisognose, portando da ormai 500 anni nel tempo la loro opera sociale in città. Si tratta dell’unico convento “superstite” nella Diocesi di Vicenza, tra l’altro con all’interno un patrimonio culturale e libraio assai prezioso.
Nessuno a Margnan, tra cittadini bassanesi, autorità locali e imprenditori della zona, vuole accettare passivamente la prospettiva di una paventata chiusura che rischia di avvenire in tempi brevi. E ne è nata una mobilitazione spontanea che sta già portando i primi risultati: una petizione di firme, una raccolta di fondi foraggiata da una cordata di aziende e una pagina Facebook dedicata alla missione di “salvataggio” del convento. Si parla anche di accensione di una Onlus dedicata.
“Salviamo i Frati a Bassano” in pochi giorni conta oltre 1.600 membri e sta diffondendo il verbo attraverso servizi televisivi nei Tg e articoli che parlano del convento, dei cappuccini che vivono seguendo la regola di San Francesco e degli aiuti concreti, oltre che spirituali, che la piccola comunità offre. Il nodo cruciale, dal sacro al profano e viceversa, è legato alla sostenibilità economica della struttura, in abbinata al calo vocazionale. Basti pensare che proprio a Margnan un secolo fa vivevano almeno il triplo di frati consacrati all’ordine religioso cattolico.
Nell’ambito di una discussione più ampia sulla razionalizzazione e sulla gestione delle sedi e dei conventi, il convento bassanese costituirà uno dei punti più delicati che verranno trattati nel prossimo Capitolo dei Frati Cappuccini del Nord Est Italia, gli “stati generali” del settore. “Bisogna fare bene e fare presto” dicono in tanti, qui, visto che l’assemblea annuale si terrà a Mestre ai primi di marzo. Già prossime alla soglia delle 10 mila le firme raccolte, mentre spuntano anche dei testimonial di rilevanza pubblica negli appelli pubblicati sui social, a partire dall’ex pilota di rally bassanese Miki Biasion, insieme ad altri sportivi (tra cui l’ex Formula 1 Jean Alesi con un videomessaggio), attori italiani e lo scrittore Paulo Coelho, tutti a prestare volentieri la voce al padre superiore Lanfranco e agli altri Cappuccini che con lui tengono in vita il patrimonio storico, sociale e spirituale legato ai frati bassanesi.
Per la sfera politica in prima linea l’assessore regionale Elena Donazzan, bassanese doc, il cui nome è tra gli admin della pagina social sopra citata e che si sta prodigando per tenere le fila delle varie proposte in fieri e iniziative già abbozzate. Con lei anche Sandro Venzo, di Confartigianato. Si parla di visite guidate a pagamento, un punto ristoro esterno a due passi dalla passeggiata sul Lungobrenta, accessi al refettorio, museo interno e biblioteca (con 30 mila volumi custoditi) e altro ancora. La chiave di volta pare essere proprio la costituzione di una Onlus che possa sostenere, nel tempo, gli onerosi costi di gestioni del convento, grazie alla generosità di “tanti innamorati del convento di Bassano” come la stessa Donazzan li ha definiti.