Covid, Di Caprio: “Nell’Ulss 7 casi in aumento ma la situazione è sotto controllo”
La Covid-19 sta rialzando la testa anche nell’Ulss 7 Pedemontana, ma la situazione è totalmente sotto controllo, tanto che le persone positive al Coronavirus ricoverate sono accolte in stanze ad hoc e non c’è alcun reparto riattivato in funzione del virus. Lo conferma il direttore sanitario Antonio Di Caprio.
Direttore, com’è la situazione Covid-19 nell’Ulss 7?
“Un po’ come dappertutto notiamo una ripresa di contagi in generale, ma quest’anno il dato dei nuovi positivi in nostro possesso se è significativo in termini i trend, non lo è in termini di numeri assoluti. Tiene conto infatti dei riscontri della nostra attività di sorveglianza, ossia dei tamponi effettuati nelle farmacie e nei punti tampone, ma c’è una grande quota di persone che non si reca in questi punti per avere la conferma della positività, quindi possiamo dire con certezza che i numeri che abbiamo sono largamente sottostimati. A mercoledì 13 i positivi erano complessivamente 841 ed è un numero che cresce ogni settimana, due settimane fa erano 650, ma son dati prevedibile tenuto conto del periodo”.
E la situazione negli ospedali com’è?
“Da maggio scorso la Covid è stata derubricata dall’Oms e ora la sintomatologia non prevede forme di gravità, anche se in tutte strutture ospedaliere ci sono pazienti fragili positivi e anche se non obbligatorio operatori e visitatori è opportuni indossino le mascherine. In ogni caso nell’ultima settimana i pazienti ricoverati negli ospedali dell’Ulss 7 Pedemontana che sono positivi al Coronavirus sono una quarantina, ma non parliamo di casi polmonari acuti: la percentuale di polmoniti è bassa. Più della metà dei ricoveri sono a Santorso, un po’ meno a Bassano e una manciata ad Asiago. Una situazione che non richiede l’attivazione di aree Covid dedicate, ma che viene gestita secondo regole precise senza condizionare la funzionalità dei reparti, ossia attraverso stanze singole di isolamento. I ricoveri sono soprattutto in area internistica, medica e geriatrica. Abbiamo un paziente positivo al Covid in rianimazione a Santorso, ma non era lì per un quadro polmonare da Covid. Ne abbiamo avuto uno anche a Bassano, che poi si è negativizzato. Ovviamente, per tutti i pazienti in ospedale manteniamo la sorveglianza con tampone prericovero e ovviamente chi risulta positivo non viene sottoposto a interventi chirurgici. Anche nei pronti soccorso vengono eseguiti i testi di sorveglianza a chi ha sintomatologia sospetta. In generale c’è un aumento della pressione dei ricoveri per patologie respiratorie, soprattutto over 60, cosa nella norma in questa stagione. Da un punto di vista clinico, non c’è una preoccupazione particolare. C’è un problema di vaccinazioni, dato che la campagna di vaccinazione volontaria non ha visto grandi richieste”.
E la situazione nelle residente per anziani com’è?
“Nella nostra Ulss ci sono 38 strutture residenziali, per un totale di oltre tremila posti letto. Nelle Rsa è stato fatto un buon lavoro di vaccinazione, come da indicazioni pervenute dalla Regione a settembre. Qui la copertura vaccinale è buona, ci sono anziani che hanno il Covid ma in forma più leggera. I focolai sono diversi, ma teniamo presente che bastano due positivi per avere un focolaio ma anziani che avevano già avuto il covid. Questa settimana gli ospiti positivi sono risultati essere più di 50. Gli anziani delle Rsa son stati i primi ad essere vaccinati, come popolazione target”.
Come sta andando la campagna vaccinale?
“Non c’è una grandissima richiesta della dose di richiamo, ma abbiamo rilevato un aumento nel corso dell’ultimo mese. Non stiamo certo parlando delle migliaia di vaccinazioni che son state fatte negli anni passati. Nei fastivi abbiamo organizzato degli ‘open day’ a Marostica e a Thiene. Da inizio campagna abbiamo somministrato quattromila vaccini. Speriamo in una maggior adesione da parte dei medici di base: attualmente non sono molti quelli che hanno aderito”.
Ci sono casi di contagio fra i bambini?
“Abbiamo visto tutti le immagini della corsa ai punti di pronto soccorso in Cina e questo aveva destato qualche preoccupazione, ma è stato appurato che si tratta di sintomatologie non legate al Covid. Abbiamo anche noi bambini positivi in pediatria, ma la situazione non preoccupa e non siamo neanche di fronte all’aumento di pressione sui reparti registrato lo scorso inverno col virus sinciziale. Al momento non c’è alcune pressione in questo senso”.