Dipendenze in aumento, Greco (Ulss 7): “Colpa della pretesa di risposte immediate ad ogni problema”

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Il fenomeno della dipendenza, intesa come ricerca esasperata e patologica del piacere tramite sostanze o comportamenti, ha assunto ormai i connotati di un’autentica emergenza. Una piaga che, nel caso dei giovanissimi, è fonte di allarme. Diventa quindi fondamentale dare risalto e visibilità a quelle realtà impegnate nel contrasto a tale tendenza. Una di queste, nel Vicentino, è il Servizio Dipendenze (Serd) dell’Ulss 7 Pedemontana. Giovanni Greco, direttore del Servizio, ne ha parlato con Mariagrazia Bonollo e Gianni Manuel ai microfoni di Radio Eco Vicentino.

Tanto per cominciare, il raggio d’azione del Serd – spiega Greco nell’intervista concessa per la trasmissione “L’Eco dei Comuni” – “copre anche gli stili di vita. Che spesso non si traducono in una vera e propria dipendenza, ma possono risultare in un disturbo e a volte in una malattia”. In secondo luogo, “la sua sfera di attività comprende anche le dipendenze cosiddette comportamentali. In questo caso si parla, ad esempio, di gioco d’azzardo. E negli ultimi tempi ai nostri ambulatori si affacciano persone con problemi legati allo shopping compulsivo, allo sex addiction e ad altre condotte non assimilabili propriamente alle dipendenze ma che rappresentano comunque comportamenti quantomeno imprudenti”.

“Le persone attualmente seguite dall’intero dipartimento – prosegue il direttore del Serd – superano le 2200. Di queste, 1226 sono tossicodipendenti, 786 persone hanno problemi legati all’alcol, 138 soffrono di disturbi legati al gioco d’azzardo e circa 67 persone sono affette dalla dipendenza da tabacco”. Per aiutarle – continua Greco – “siamo organizzati per dare una risposta rapida. In genere riusciamo a fare un primo colloquio nel giro di 24 ore. È molto importante, per cogliere l’attimo. Perché nel momento in cui la persona riconosce di avere il problema, è bene agganciarla. Questo avviene su due livelli. Intanto si procede con la destigmatizzazione del problema, senza enfatizzare l’aspetto dramatizzante di essere già collocati nella categoria della malattia o della dipendenza. Cerchiamo di dare una lettura alla domanda che viene fatta e orientare il bisogno verso alcune risposte immediate”.

“Poi c’è l’aspetto educativo – aggiunge il direttore del Serd -, relativo al modo in cui la persona si rapporta con la vita e il mondo, oltre che con la sostanza e il comportamento additivo. E anche questo non è irrilevante, perché lì possiamo agire su più fronti”. Un trend, quello dell’aumento del fenomeno della dipendenza, che secondo Greco è figlio dei cambiamenti avvenuti negli anni: “Progressivamente abbiamo sposato un paradigma secondo il quale ci deve essere sempre una risposta, a qualsiasi tipo di situazione o problema. Se per esempio si ha un mal di testa, la prima cosa che viene in mente è di toglierselo, facendo ricorso a qualcosa che dia rapidamente una soluzione. Forse, in realtà, basterebbe riposare o dormire un pò”.

“Questo – continua Greco – si trasferisce sulle performance. Quelle delle persone che devono rimanere sveglie più a lungo per lavoro. Oppure quelle dei giovani che, nell’ambito sportivo, si rivolgono all’agonismo. Dove viene richiesto di emergere e essere all’altezza. Questo rischia di far perdere il senso di squadra, appartenenza, reciprocità e fiducia. Questi ultimi sono tutti fattori protettivi, che contrastano lo sviluppo di dipendenze intese come ricorso a qualcos’altro per far sì di essere all’altezza e pronti a rispondere alle istanze altrui. Noi siamo chiamati, intanto, ad accettarci per come siamo. E poi a fare quello che possiamo nel miglior modo possibile, inteso come l’impegno che si mette in ciò che si fa”.

Tra i progetti portati avanti dal Serd ce n’è uno appositamente pensato per contrastare il fenomeno del binge drinking: “Si tratta del consumo in un breve periodo di tempo di oltre 5 o 6 unità alcoliche. I nostri giovani sperimentano di tutto, e quindi conoscono poco l’effetto di alcune bevande alcoliche sull’attenzione e la vigilanza. Il progetto è orientato a dare informazioni ai giovani nei luoghi di aggregazione e nei contesti di consumo. Affinché si rendando conto che il binge drinking è estremamente pericoloso per la salute”.

Gabriele Silvestri