In carcere un membro della baby gang del centro. Oggi ha 18 anni, due da scontare
Ha solo 18 anni e, fino a sabato scorso, godeva di relativa libertà dopo anni passati in comunità di recupero e nonostante un curriculum criminale già infarcito di atti criminosi. In manette è finito Adnane El Abid, dalle generalità di origine straniere ma nato e cresciuto a Bassano del Grappa, che dovrà scontare il residuo di pena dopo il rigetto della richiesta di sospensione. I carabinieri lo avevano riconosciuto in passato come membro attivo di una baby gang che dal 2014 terrorizzava adolescenti bassanesi, imponendo loro di consegnare denaro per evitare botte e ritorsioni. In compagnia di (almeno) due complici, Malick Sila (oggi 20enne) e Abel David Santos (24, espatriato), ma anche di altri ragazzi italiani, era salito alle cronache per varie estorsioni in concorso e tentate rapine.
In particolare, le vessazioni condite da richieste insistenti di denaro erano state rivolte a due studenti di Bassano, rispettivamente di 18 e 16 anni. Ma si tratta solo dei teenager che hanno avuto il coraggio, con il supporto delle famiglie, di denunciare ai militari le minacce subite e i soldi esorti attraverso l’uso della violenza.
Nel primo caso accertato, alla consegna di 200 euro era seguita una nuova richiesta pecuniaria, tanto che la giovane vittima, atterrita dall’aggressività della banda, aveva sottratto un braccialetto prezioso ad una famiglia di amici per poi rivenderlo ad un “compro oro” e consegnare altri 400 euro agli estorsori. Nei confronti del minore, invece, si concretizzò un’aggressione con spintoni e gravi minacce.
Per il neoarrestato, Adnane El Abid, condannato dal Tribunale per i Minori in via definitiva nel 2017 (pena di un anno e 10 mesi più 600 euro di multa), è stata disposta nei giorni scorsi la carcerazione. Pertanto i carabinieri del comandante Adriano Fabio Castellari hanno dato esecuzione all’ordinanza, prelevando il giovane presso la sua residenza nota a Bassano. Sconterà la pena residua nel carcere minorile di Treviso, in quanto i misfatti furono commessi prima del compimento della maggiore età. Una “concessione” che la legge prevede riservata ai condannati fino ai 25 anni di età.
“La vicenda riporta alla luce la costante necessità di denunciare gli episodi di angherie, bullismo e violenza maturati in contesto giovanile – si spiega nella nota dei carabinieri del comando di Bassano del Grappa – così come ogni reato subito, alla più vicina stazione dell’Arma”.