Frattura con blocco della circolazione per un bimbo di 2 anni. Braccio salvato dall’équipe mista
La caduta mentre giocava alla scuola materna, un braccio con una frattura scomposta con ad aggravare il quadro il blocco della circolazione sanguigna all’arto, la corsa in codice rosso in ospedale per affrontare un delicato intervento chirurgico. Malcapitato protagonista “in negativo” è un bimbo di appena due anni e mezzo, che vive nell’area bassanese e che lunedì mattina si era infortunato accidentalmente e gravemente, subito traportato al polo del San Bassiano e operato d’urgenza.
Ad occuparsi di lui a tempo di record vista l’emergenza – il piccolo rischiava seriamente di perdere la funzionalità del braccio fratturato, una menomazione grave permanente – è stato un team di specialisti vicentini dei reparti di ortopedie e chirurgia vascolare.
Dopo due ore di intervento portato a termine dall’équipe “mista” ha permesso di salvare il braccio del bambino ripristinando la normale circolazione del sangue a livello periferico. A rischio era la funzionalità in particolare dell’arteria omerale, oltre alla frattura ossea da risolvere nel contempo. Dovrà certamente affrontare una prolungata fase di convalescenza e la riabilitazione, ma si è scongiurata l’ipotesi peggiore che si era prospettata all’accesso ospedaliero.
Già ieri, dopo la notte trascorsa sotto osservazione in un reparto del polo medico del San Bassiano e con l’ingessatura necessaria per immobilizzare l’arto superiore sinistro, il baby paziente dimesso ha fatto ritorno a casa con i familiari. Sul caso specifico, reso noto oggi da Ulss 7, ha spiegato nei particolari le dinamiche il dottor Cesare Chemello, primario di Ortopedia ad Asiago e facente funzioni a Bassano. “Nei casi in cui una frattura scomposta porti al blocco della circolazione, c’è un elevato rischio di riportare danni permanenti all’arto. Fondamentale è agire tempestivamente e in questo senso va sottolineata a livello organizzativo l’importanza della presenza della Chirurgia Vascolare nel nostro ospedale, perché altrimenti sarebbe stato necessario trasferire il paziente, aumentando così in modo significativo i tempi per l’intervento. Invece in questo caso dall’ingresso in ospedale alla sala operatoria sono trascorse appena due ore”.
A collaborare nella riuscita della “missione” anche altre figure importanti. “Una menzione particolare va fatta anche per il supporto degli anestesisti, considerando che un intervento d’urgenza in anestesia totale su un bambino così piccolo è sempre delicato. La procedura si è svolta regolarmente e il paziente è stato dimesso nella giornata di oggi con una prognosi del tutto favorevole, dovrebbe togliere il gesso tra una trentina di giorni”. Anche il Direttore Generale dell’Ulss 7 Pedemontana Carlo Bramezza si è voluto congratulare con l’equipe che ha eseguito l’intervento.