In tre sfuggirono alla cattura dopo i furti. In casa di un sospettato cocaina e un revolver

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Doppia denuncia per un giovane uomo di 35 anni, cittadino albanese regolare in Italia con domicilio a San Giuseppe di Cassola, intercettato venerdì scorso di prima mattina dai Carabinieri in strada, “autoinvitatisi” in casa del sospetto per una perquisizione mirata che ha portato frutto come da aspettative.

Quasi un etto di cocaina, per un valore alla vendita di almeno 7/8 mila euro e una pistola detenuta senza licenza sono stati sequestrati nel corso del blitz avvenuto nell’alloggio del cassolese per residenza. Notificate quindi al 35enne le due contestazioni di valenza penale per possesso di arma da sparo clandestina e inoltre per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Un’azione di contrasto a reati predatori che ha preso spunto da un’indagine in corso che vede impegnata la Procura di Vicenza e che ha portato a perquisizioni domiciliari non solo a Cassola ma anche a Parma, nei domicili di soggetti sospettati di aver compiuto violazioni di domicilio e furti a Bassano del Grappa nel gennaio 2024. Tra questi anche il muratore di San Giuseppe, che però si sospetta eserciti una professione solo di copertura, in quanto risulterebbe coinvolto nei raid criminali, furti in villa nel dettaglio.

In data 11 gennaio 2024, infatti, i militari bassanesi della Radiomobile dell’Arma fermarono un’Alfa Romeo risultata intestata a un individuo collegato a una banda di malviventi noti. La stessa notte furono tre ben le denunce di furto presentate da cittadini locali, peraltro, di cui due andati a segno e uno no. Quella notte si pose in atto un inseguimento dopo l’altolà non rispettato da parte del conducente, tra Ca’ Baroncello e via Kennedy. La vettura venne poi abbandonata dai tre occupanti, riusciti a fuggire a piedi con il favore dell’oscurità. Una volta acquisiti tutti gli elementi utili di prova, gli investigatori dell’Arma sono risaliti ai nomi di tre cittadini albanesi, due residenti a Parma e amici del cassolese d’adozione.

Gli interni del carcere di Vicenza

Venerdì proprio nella disponibilità di quest’ultimo sono stati rinvenuti 95 grammi di cocaina e un revolver “Bulldog” calibro 320, privo di marchio di fabbrica e matricola, e quindi da considerarsi a tutti gli effetti arma clandestina, su cui sarà necessario compiere ulteriori approfondimenti al fine di stabilirne la provenienza. Dopo l’udienza di convalida dell’arresto, per il 35enne è stata disposta la custodia in carcere a Vicenza.