Gatto acrobata va a “far visita” ai malati in ospedale. Prelevato sul tetto dai pompieri
“La gatta sul tetto che scotta” potrebbe fare da titolo al bizzarro episodio di salvataggio portato a termine ieri mattina dai una squadra di vigili del fuoco di Bassano del Grappa. Non è dato a sapersi il sesso del micio esperto in arrampicata, ma un po’ meno abile nelle fasi di ridiscesa, soccorso nella giornata di domenica dopo la segnalazione giunta al comando provinciale. Nè se il tetto dell’edificio fosse rovente sotto le zampe visto il timido sole di ieri, ma in ogni caso la scalata fino alla sommità si stava rivelando una trappola senza via d’uscita per il felino, spintosi troppo in là per l’innata curiosità che lo contraddistingue. Una situazione scottante, appunto, per le sorti del gattino maculato.
Armati di scala e buona volontà, i membri del 115 si sono issati sul tetto dell’ospedale di Marostica per riportarlo a terra, dopo che il gatto in vena di avventure domenicali si era incredibilmente arrampicato di balzo in balzo fin sul tetto. Una volta vistosi in cima, probabilmente ad alcune ore di distanza dalla vetta conquistata, il malcapitato quattro zampe forse si è reso contro di non aver portato a termine un’impresa così memorabile, tanto da non trovare modo di ridiscendere in sicurezza.
A questo punto, non restava che lanciare l’allarme, attraverso un persistente miagolio udito da chissà chi intorno alla struttura sanitaria. Forse uno dei pazienti oppure qualche membro del personale infermieristico, fatto sta che qualcuno ha avvertito chi di dovere fino a decidere di richiedere l’intervento dei pompieri, deputati anche a questo tipo di interventi del tutto fuori dell’ordinario perfino per loro.
E’ probabile che gli uomini del 115 giunti sul posto avessero già salvato in passato qualche gattino finito su un ramo d’albero e poi paralizzato dalla paura di scendere. Ma salire su una scala fino alla sommità di un ospedale, sicuramente, è stato un atto inedito. Come si nota dall’unica immagine disponibile della missione “salva-micio”, il felino esploratore è apparso terrorizzato anche nella fase di discesa dalla scala in braccio all’operatore. Una scena che, ci auguriamo, possa aver strappato un sorriso a chi sta ultimando le cure dopo essere stato attaccato dal virus asiatico.
Una volta giunto al piano terra, l’esemplare probabilmente selvatico ha potuto riacquistare la serenità in accoppiata all’agognata libertà, senza ferite visibili e dopo tanto batticuore, finalmente (e soprattutto) con “i piedi per terra”. Anzi, le zampe. A quanto pare, insomma, anche gli impavidi gatti noti scalatori e cuor di leone possono soffrire di “vertigini”.