In centro storico canti, preghiere e riflessioni per chiedere la pace in Ucraina
“Incontro di pace per la pace”. Questo il titolo scelto per la manifestazione in programma mercoledì 2 marzo nella città degli Scacchi da una quindicina di gruppi della Consulta fra le Associazioni Culturali del Territorio, in collaborazione con il Comune di Marostica e le parrocchie dell’Unità pastorale di Marostica-Pianezze.
L’iniziativa, aperta a tutti i cittadini, prevede la partenza dalla scalinata Carmini alle ore 20 (dopo la Santa Messa delle Ceneri alla Chiesa di S. Antonio Abate) secondo un percorso che attraversa le vie del centro passando per Piazza degli Scacchi, corso Mazzini, Porta Bassano (con fermata di fronte alla statua di S. Francesco e il lupo, opera di Luigi Carron) e infine la chiesa di S. Maria Assunta. Le tappe saranno segnate dai canti eseguiti dai Cantori di Marostica, cui si affiancheranno i colleghi della Schola Cantorum di S. Maria Assunta nel momento conclusivo, sul sagrato dell’antica Pieve; da letture e testimonianze proposte e coordinate dall’Organizzazione no profit Tavolo Della Pace – Marostica; da momenti di silenzio e di raccoglimento, in riferimento alla dura realtà della guerra in corso in Ucraina.
“Dopo l’illuminazione simbolica del Castello Inferiore con i colori della bandiera ucraina che è stata accolta con grande commozione dalla comunità, la Città di Marostica continua nella sua testimonianza di pace e di opposizione all’assurda guerra in corso – dichiara il sindaco Matteo Mozzo – Grazie fin d’ora a quanti si uniranno, ordinatamente, a questa manifestazione”. “L’Amministrazione sostiene a pieno questa iniziativa che arriva dalle organizzazioni culturali della città, da sempre in prima linea nella difesa dei valori della pace e della convivenza – aggiunge l’assessore Ylenia Bianchin – Canti, riflessioni e un silenzio collettivo saranno le armi verso la prepotenza, in nome dei diritti universali dell’uomo che in questi giorni vediamo calpestati. Il messaggio che più di tutto vogliamo trasmettere è il rispetto dell’uno verso l’altro, in ogni circostanza, non solo nel mantenimento della pace”.
Così Albano Berton, portavoce dell’iniziativa: “La manifestazione si inserisce nell’ambito del progetto “Percorsi per una cultura di pace”, che vede il coinvolgimento di molti gruppi della Consulta e non solo e che mira a dare all’opinione pubblica il senso di un impegno comunitario, finalizzato alla difesa e alla proposizione dei valori imprescindibili che stanno alla base della civiltà occidentale, europea, italiana e veneta, ispirati alla libertà, alla democrazia, alla giustizia sociale, alla solidarietà e al rispetto dei diritti e dei doveri di tutti”.