Nelle colline di Marostica il ricordo dell’illustratrice Elena Xausa: “Sarà il simbolo di ciò che non muore mai”
Sarà una scultura a ricordare Elena Xausa, la giovane e nota illustratrice veneta scomparsa per una grave malattia: a farsi promotore di un ricordo più che mai presente, il marito, che ha lanciato una raccolta fondi per costruire un monumento commemorativo a Marostica.
Meno di un anno fa, esattamente il 27 novembre 2022, moriva proprio a Marostica Elena Xausa, nata a Verona ma adottata dalla città degli scacchi, illustratrice internazionale di spicco, dopo aver combattuto un cancro all’appendice per quattro anni. Se ne è andata, lasciando un vuoto tra i familiari, gli amici e i colleghi: in questi mesi sono state numerose le iniziative per tenere vivo il suo ricordo anche attraverso le sue opere.
Il marito, Lorenzo Fonda, vorrebbe costruire un monumento in memoria di Elena e per questo progetto ha lanciato una raccolta fondi su GoFundMe.
“L’idea per il monumento è venuta da una piccola scultura di argilla che Elena ha fatto nel 2017. È un cane con sei zampe e delle orecchie molto lunghe, e sta facendo un pisolino. Lo ha chiamato ‘Pigrotto’ – spiega il marito sulla piattaforma – lei non aveva mai pensato di trasformarlo in un’installazione su larga scala, ma da sempre diceva che le sarebbe piaciuto poter vedere i suoi personaggi come grandi opere pubbliche. Vorrei creare quindi una versione enorme di Pigrotto, e metterla sulla collina proprio sopra la casa dove è cresciuta Elena, a Marostica, sul Monte Pauso: uno dei posti più iconici della zona”.
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L’organizzazione non profit Compagnia delle Mura, che si occupa della manutenzione di tutta la zona intorno al castello di Marostica e le sue mura, fornirà un aiuto logistico e burocratico, oltre a curare la manutenzione pratica di Pigrotto. Il beneficiario della campagna è proprio la non profit, mentre i fondi in eccedenza donati per costruire Pigrotto saranno devoluti all’AIRC, fa sapere sempre Lorenzo Fonda.
Al momento sono stati raccolti oltre 12.800 euro grazie a circa 198 donatori.
“L’idea è che Pigrotto diventi uno spazio pubblico che le persone possono visitare a ogni ora di ogni giorno, e che sia una ragione per riunirsi, passare del tempo nella natura ed essere a contatto con una rappresentazione unica dello spirito creativo. La gente sarà libera di toccare Pigrotto, di arrampicarcisi sopra, di appoggiarsi a lui, e di interagire in modi che spero possano far apprezzare la vita fino in fondo. E in mezzo alla scultura pianterò un gingko biloba, l’albero preferito di Elena, che crescerà e condividerà le stagioni con lei e Pigrotto” conclude non senza emozione il marito di Elena.